2013
Dietro la vicenda El Shaarawy: manca una strategia, il Milan vive alla giornata
Il senso dellapertura di Galliani non si sposa con il nuovo corso rossonero. Non convince la “scusa” Balotelli
Nasce tutto da poche parole di Adriano Galliani: “El Shaarawy è il nostro calciatore che ha più mercato, non è incedibile”. Poche parole sì, ma pesanti come macigni. Il Faraone è sul mercato: assunto che non si traduce giocoforza nella sua cessione ma, di fronte ad un’offerta irrinunciabile, il Milan potrebbe optare per una scelta che soltanto qualche mese fa sarebbe sembrata assolutamente clamorosa.
SI PUNTA SUI GIOVANI. OPPURE NO? – Gli addii dei senatori dello spogliatoio rossonero nella scorsa estate, in concomitanza con le milionarie cessioni di Thiago Silva ed Ibrahimovic al Psg, hanno aperto le porte al ringiovanimento dell’organico milanista: circostanza più volte rimarcata dall’amministratore delegato Adriano Galliani tanto da elevarla a nuova politica rossonera. Dopo anni di acquisti di primissimo ordine e dunque di calciatori già consolidati a livello internazionale, la nuova direzione – complice la congiuntura negativa del ciclo economico generale – punta su prospetti di valore che rappresentino un valore aggiunto nel presente e potenziali fenomeni nel futuro. L’incarnazione del nuovo corso risponde al nome di Stephan El Shaarawy: impensabile, dopo aver avallato una politica di tale respiro, soltanto pensare di privarsene. Eppure la posizione dell’italo-egiziano non è più tanto solida come desumibile dall’ultima annata.
MANCA UNA LINEA – Strategicamente il Milan – in netta controtendenza con il suo recente passato – non sembra avere una retta d’orientamento, quanto invece vivere più alla giornata basandosi sugli accadimenti e limitando al minimo gli impatti negativi di ogni possibile scelta. Da qui l’apertura al precoce addio di El Shaarawy: se arriva un’offerta su una base di trenta milioni buona pace alla nuova politica e può partire anche il simbolo del rinnovamento rossonero. Non convince l’ipotesi della difficile convivenza con il fenomeno Balotelli: è indubitabile che l’approdo dell’ex attaccante di Manchester City ed Inter ha coinciso con il calo del rendimento del Faraone, l’affinità tattica e posizionale va sicuramente affinata ma – dopo un girone d’andata mostruoso – era legittimo attendersi una flessione fisiologica, peraltro considerando la giovanissima età del diretto interessato. E, per di più, i due vanno d’amore e d’accordo: impossibile legare l’acquisto di Balotelli all’eventuale cessione di El Shaarawy.
IL FUTURO: LE SOLUZIONI – La più probabile è tuttora la permanenza in rossonero, l’attaccante della nazionale vuole restare al Milan e non pensa assolutamente ad altre soluzioni: la volontà del calciatore è l’elemento che più di ogni altro sembra far pendere la bilancia verso la conservazione dello status quo. Non mancano le alternative: il Manchester City non ha mai nascosto l’apprezzamento per il profilo del calciatore e sicuramente non mancano i fondi per tentare l’assalto. Le big d’Europa restano alla finestra, ad oggi più da spettatrici che altro, mentre la soluzione più affascinante e per certi versi clamorosa sembra portare all’ombra del Vesuvio: il presidente Aurelio De Laurentiis è letteralmente innamorato di Stephan El Shaarawy e, già da gennaio, cova la speranza di portarlo a Napoli. Non mancano affatto gli argomenti – economici e tecnici in termini di contropartite – per convincere Galliani (“Napoli sul Faraone? Chiedete a De Laurentiis…”) in brevissimo tempo, l’ostacolo maggiore sembra essere la già citata volontà del calciatore. Situazione ad ogni modo fluida: El Shaarawy testa al Milan? Molto probabile, non garantito.