2013
La batosta iniziale, il mago Guidolin e un Muriel meglio di Balotelli
La stagione dell’Udinese: la conferma di un modello
Dopo le prime quattordici giornate di campionato – Udinese al dodicesimo posto con 16 punti (media di 1.14 punti a gara) e a ben dieci lunghezze dal quinto posto occupato dalla Lazio – risultava davvero improbabile pensare ad una qualificazione europea. A maggior ragione dopo lo shock della seconda eliminazione consecutiva dai preliminari della Champions League.
BATOSTA SUL MORALE – Seconda chance sotto la gestione Guidolin per centrare l’obiettivo tanto inseguito da una squadra che negli ultimi anni si è imposta come un modello del panorama internazionale: scoperta del talento, valorizzazione e cessione con plusvalenza, in un percorso che si avvalora della seconda delle tre fasi per garantire risultati in termini di classifica. Il tecnico veneto si è dimostrato figura affidabile e di garantito rendimento in tal senso, avendo sposato in pieno l’idea della società e lavorando dunque con materiale da selezionare e poi affinare per un torneo così competitivo come la Serie A. La batosta subita dal Braga – un anno dopo la mission impossible contro l’Arsenal – avrebbe spezzato anche il carattere più tosto: la squadra nei primi mesi della stagione ne ha inevitabilmente risentito, inflessibile il patron Pozzo nel non fare uno strappo alla regola e per un solo anno non vendere i calciatori migliori – i vari Handanovic, Asamoah, Cuadrado ed Isla – nell’iniziale fase della stagione quando il lavoro di Guidolin non poteva ancora garantire la sostituzione di elementi così importanti in vista di un obiettivo altrettanto pesante.
IL MIRACOLO DI GUIDOLIN – Con una stagione dunque indirizzata su un binario piuttosto anonimo, dal quindicesimo turno è arrivata la svolta: rendimento straordinario fino al termine del campionato, con 15 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte nelle 24 giornate da disputare. Media punti di 2.08 punti a partita, per intenderci rendimento da secondo posto (79 punti, uno in più di quanti ne ha fatti uno straordinario Napoli). L’Udinese dunque ha pagato l’inevitabile avvio di stagione, ma il lavoro quotidiano di Guidolin sull’organico – vedi la ritrovata solidità difensiva e la sapienza nel gestire profili alla Pereyra, Allan e Gabriel Silva – è il primo elemento fondante della netta inversione di tendenza registrata. Fino allo strepitoso finale di stagione, addirittura otto le vittorie consecutive, che hanno assicurato quel quinto posto valido per l’accesso alla prossima edizione dell’Europa League: meglio di Roma, Lazio ed Inter per intenderci.
LA (NON) COPPIA – Il resto lo hanno fatto due fenomeni: un campione intramontabile quale Totò Di Natale – decisamente pazzeschi alcuni dei gol realizzati nell’epilogo del campionato – e quel Luis Muriel che ha tutto per diventare a breve tra gli attaccanti più forti e completi del panorama internazionale. Il pesante infortunio all’anca che ha estromesso il colombiano dai campi per i primi quattro mesi della stagione ha condizionato il suo rendimento complessivo e i piani iniziali di Guidolin, che aveva finalmente puntato sul 3-5-2 per far coesistere i due fuoriclasse salvo poi ricalibrare il tiro dopo l’infortunio di Muriel e non tornare sui suoi passi in corso d’opera, quando il talento sudamericano si è nuovamente reso disponibile ma è stato costretto più volte a partire dalla panchina. E, nonostante tutto, ha realizzato ben undici gol (senza calci di rigore) risultando addirittura più straripante di Balotelli (12 gol con 6 rigori) in termine di impatto con il campionato appena concluso. Guidolin ha più volte motivato la scelta indicando in Di Natale una prima punta che ha bisogno di un trequartista alle spalle – e non di un altro attaccante al fianco – per esaltare in pieno le sue caratteristiche: parte proprio da qui la prossima ambiziosa sfida dell’allenatore veneto, ossia far coesistere i due attaccanti – Di Natale dovrebbe giocare almeno per un’altra stagione e Muriel non partirà prima della prossima estate, dopo che il prezzo sarà ulteriormente aumentato – e basare su un tandem strepitoso le fortune della prossima Udinese.