2013
Il Pagellone di CN24 – Inter, tutto da rifare
STAGIONE DA DIMENTICARE – Record di sconfitte in campionato e record di infortuni, figuracce in giro per gli stadi italiani. Si può riassumere in questo modo la stagione dell’Inter, conclusasi con il nono posto in classifica che costerà l’assenza nelle coppe europee dopo quattordici anni dall’ultima volta. Le sedici sconfitte in campionato hanno fatto sprofondare la squadra di Andrea Stramaccioni sotto i colpi della maggior parte delle avversarie in Serie A e spesso anche subendo delle vere e proprie goleade: sono infatti 57 le reti subite dall’Inter in campionato, una media di 1,5 reti a partita.
IL CAMMINO – Le prime giornate di campionato non potevano nemmeno far immaginare quello che sarebbe successo da lì a poco, nemmeno il più fantasioso degli sceneggiatori avrebbe potuto scrivere una storia del genere. A Novembre l’Inter stava mantenendo un ruolino di marcia invidiabile, continuava a macinare punti e si era ritrovata al secondo posto in piena lotta con la Juventus. Proprio da Torino, però, cominciò la lunga e inesorabile caduta dei nerazzurri: la vittoria allo ‘Juventus Stadium’ iniziò la maledizione che avrebbe colpito la squadra di Stramaccioni nei mesi successivi, in cui arrivarono sconfitte incredibili e il numero degli infortunati si moltiplicò. Se prima la squadra si era dimostrata praticamente imbattibile in trasferta, adesso accumulava sconfitte una dietro l’altra, costringendo tifosi e società a tornare a pensare alla lotta per il terzo posto. Stramaccioni si ritrovò presto con una rosa dimezzata a causa di problemi fisici e, complici anche le scelte discutibili della società, non riuscì a gestire la delicata situazione e da quel momento i nerazzurri non riuscirono più a rialzare la testa, se non in sporadiche occasioni. La sconfitta nell’ultima giornata con l’Udinese per 5-2 è stata la fotografia della stagione: squadra in balia degli avversari, senza idee e senza carattere, tanti giovani alle prime esperienze in campo e i big in infermeria.
VOTO 4 – Certamente l’obiettivo dei nerazzurri non era la lotta per titolo, ma tifosi e società si aspettavano almeno di rimanere aggrappati al treno della Champions League sino all’ultima giornata. Con il passare dei mesi le speranze si sono affievolite sempre di più, con la squadra che combatteva per un posto in Europa League. Le sconfitte negli scontri diretti hanno cancellato anche questo: il nono posto non concede alibi, il fallimento è stato totale. Pessima gestione della rosa, tutti gli infortuni non possono essere frutto del caso, soprattutto quelli muscolari: a prescindere dagli sfortunati incidenti capitati a Milito e Zanetti, le continue ricadute di giocatori come Samuel e Nagatomo devono far riflettere sul metodo di lavoro seguito dallo staff medico e dall’allenatore.
L’UOMO TOP – Bastano i numeri: 22 reti in 39 presenze stagionali. Il migliore quest’anno è stato senza dubbio Rodrigo Palacio. L’attaccante argentino era arrivato in estate tra lo scetticismo dei tifosi, dovuto soprattutto all’età ormai non più freschissima, ma si è rivelato l’arma in più della squadra nerazzurra. Nei momenti di difficoltà si è sempre fatto trovare pronto, con i suoi gol ha trascinato l’Inter e ha evitato che sprofondasse ancora di più. Anche lui è stato vittima di un infortunio nel finale di stagione e la sua assenza si è fatta sentire enormemente in fase offensiva, con la squadra che non riusciva più a rendersi pericolosa in area avversaria. Menzione particolare merita anche Samir Handanovic: l’Inter ha subito 57 reti, ma senza di lui sarebbero state sicuramente molte di più.
L’UOMO FLOP – Difficile stabilire l’uomo peggiore in una stagione del genere, ma questo poco ambito ‘premio’ se lo è meritato Fredy Guarin. Il colombiano aveva iniziato la stagione con prestazioni da assoluto fuoriclasse: grande potenza fisica e ottima visione di gioco, intelligenza tattica e un discreto fiuto del gol, le sue ‘cannonate’ da fuori area facevano tremare anche il più impavido dei portieri. Tutto ciò è però durato molto poco: da dicembre in poi il centrocampista ha collezionato una serie di insufficienze pesanti, errori gravi in fase offensiva e difensiva, i suoi tiri finivano costantemente in tribuna. Poca disciplina, forse le buone parole spese nei suoi confronti gli hanno dato eccessiva fiducia.
DA DOVE RIPARTIRE – Dopo questo campionato, fare peggio sembra sinceramente impossibile. Dalla prossima stagione sulla panchina siederà Walter Mazzarri, allenatore esperto che ha sempre ottenuto risultati di rilievo nelle squadre che ha allenato. Dopo aver chiuso il suo ciclo al Napoli con un secondo posto, proverà a risollevare i nerazzurri e a riportarli nelle zone alte della classifica. La rosa ha senza dubbio bisogno di molti ritocchi, il fatto di non giocare coppe europee potrebbe essere un vantaggio che l’Inter non deve farsi sfuggire. Tra i giocatori attuali la certezza sembra essere soltanto una: Mateo Kovacic.