2013
Bayern Monaco, Mandzukic: «Sono il Balotelli croato»
CHAMPIONS LEAGUE BAYERN MONACO MANDZUKIC – Uno dei colpi più azzeccati del Bayern Monaco per questa stagione è stato indiscutibilmente Mario Mandzukic, preso all’indomani degli Europei 2012 per 13 milioni di euro e diventato poi il miglior cannoniere della squadra bavarese in campionato, che ha vinto al suo primo anno. Ora per l’attaccante croato è arrivato il momento di giocare la finale di Champions League contro il Borussia Dortmund, quanta strada in poco tempo per lui:
«Sapevo che scegliendo il Bayern avrei potuto completare il processo di maturazione già portato avanti nel Wolfsburg. Magath? Un grande e inflessibile maestro. Se sono diventato quello che sono lo devo soprattutto a lui. Mi ha insegnato tantissimo. Mi ha anche massacrato negli allenamenti e talora inflitto punizioni durissime convocandomi al campo quasi all’alba. Confesso di averlo odiato, però so che l’ha fatto per il mio bene e gliene sarò sempre grato. Io come Balotelli? Non so se il mio omonimo milanista abbia saccheggiato un treno o guidato a fari spenti nella notte scappando dalla finestra da un ritiro dell’Under 21… Peccati di gioventù, quando ancora giocavo in Croazia. Martedì ho compiuto 27 anni e se faccio certe cose in Germania, m’arrestano subito…È che io sono sempre stato refrattario alle imposizioni. Una volta alla Dinamo Zagabria il mister mi vide mentre mangiavo una pizza e mi sgridò severamente dicendomi che sarei ingrassato, che dovevo pensare alla mia salute. Per tutta risposta ho ordinato 10 pizze e sono riuscito a mangiarne 5, così la prossima volta ci penserà dieci volte prima di trattare i suoi ragazzi in malo modo!», ha dichiarato Mandzukic a Tuttosport, dove ha parlato anche del suo essere spesso definito l’attaccante più “cattivo” della Bundesliga:
«È che sono fatto così, sono un lottatore. Come Ibrahimovic, il mio idolo. Salihamidzic mi ha definito Strassekämpfer, combattente di strada. Certo devo stare più attento ai cartellini gialli. Ho saltato la seconda semifinale di Madrid per somma di ammonizioni e ho sofferto troppo a stare fuori. Me lo dice anche mia mamma Jelica. Prima di ogni partita mi manda un sms ricordandomi di non far arrabbiare gli arbitri e di non beccare il giallo… Fisico bionico? Ai test hanno riscontrato che i miei polmoni sono tipici di un campione di ciclismo. E un’altra volta, alla Dinamo, ho stupito tutti perché non ho voluto farmi mettere il gesso al piede dopo una frattura al metatarso. Ho continuato ad allenarmi e a giocare e sono guarito lo stesso. Mica m’ero rotto il femore…».