La rimonta del Milan è merito di Allegri che può pagare Barcellona - Calcio News 24
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2013

La rimonta del Milan è merito di Allegri che può pagare Barcellona

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allegri ifa

Non ipotizzabile dopo le sei sconfitte nelle prime dodici giornate. Un rendimento che non lasciava intendere una rimonta così intensa da arrivare a centrare quel terzo posto utile per accedere ai preliminari della prossima edizione della Champions League. La rincorsa del Milan merita applausi oltre i giusti e legittimi rimpianti manifestati dalla Fiorentina, che probabilmente avrebbe meritato il terzo posto non meno dei rivali rossoneri.

LA RIFONDAZIONE – Inevitabile la partenza choc, non tanto a causa del valore della rosa quanto del calo di personalità in uno spogliatoio che si è improvvisamente riscoperto privo dei vari Nesta, Zambrotta, Gattuso, Seedorf ed Inzaghi. Le milionarie cessioni di Thiago Silva ed Ibrahimovic hanno fatto il resto, la squadra ha perso due punti di riferimento totali del suo architrave tattico: impensabile partire a razzo, la stagione del Milan è risultata decisamente condizionata da un avvio choc in cui equilibrio complessivo e tenuta difensiva presentavano evidenti lacune e la proposta offensiva era salvata dall’esplosione del talento cristallino di Stephan El Shaarawy.

I MERITI DI ALLEGRI – Le feroci ed ingenerose critiche che ai tempi si abbatterono sull’operato di Massimiliano Allegri avrebbero con ogni probabilità spazzato via le resistenze di una personalità non abbastanza forte quanto quella del tecnico toscano, abile invece a fungere da paraurti per il suo giovane gruppo e respingere ogni assalto esterno. La barca ha faticato ma è rimasta in piedi grazie alla serenità del suo condottiero e, nel medio termine, i risultati non si sono fatti attendere: il Milan ha ritrovato equilibrio, riordinato la sua fase passiva e mai smarrito la via del gol. Tanti i meriti anche in termini di singole affermazioni: Mattia De Sciglio ha ripagato in pieno la fiducia concessa affermandosi tra i migliori esterni del torneo, Montolivo non ha tremato di fronte alla responsabilità prendendo in mano le chiavi del Milan e Flamini ha mostrato tutto il suo valore, dimostrandosi centrocampista che sa abbinare efficacemente fase d’interdizione a tempi d’inserimento.

FATTORE BALOTELLI – Il resto lo ha fatto un super-attacco che è riuscito ad alternare l’eccellente vena realizzativa del Faraone nella prima fase della stagione con l’impatto devastante che l’acquisto di Mario Balotelli ha avuto sul campionato italiano: non soltanto in termini numerici, ma per il suo peso offensivo difficilmente riscontrabile in altri interpreti se non tra i migliori del panorama mondiale. E’ vero, la stella dell’ex attaccante di Inter e Manchester City ha offuscato la luce di El Shaarawy – l’intesa tra i due è giocoforza da affinare e perfezionare anche in vista del prossimo Mondiale sudamericano – ma Balotelli ha dimostrato di avere svariate soluzioni finali: implacabile da calcio piazzato, devastante per imponenza fisica ed atletica, freddezza e lucidità negli ultimi metri. Il Milan riparte dal suo attacco d’oro e ha un’estate intera per adeguare il resto dell’organico: con Allegri o meno ancora non è dato sapersi ma sono ore caldissime in tal senso. Pagherà la disfatta di Barcellona?