Lucarelli: «Parma, combatto e ti salvo» - Calcio News 24
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2015

Lucarelli: «Parma, combatto e ti salvo»

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Il capitano del club ducale sulla crisi societaria e il futuro

Può contare sull’affetto della sua famiglia e dei suoi tifosi, sull’amore di Parma e sui valori con cui è cresciuto e ha costruito la sua carriera: queste sono le armi con cui Alessandro Lucarelli lotta per la sopravvivenza del club ducale. Il Parma è in crisi, ma non di risultati, perché nelle ultime giornate ha dato segnali di vita, lanciando un messaggio chiaro al calcio italiano: «Nonostante le difficoltà, il fallimento, la mancanza di retribuzione e di una guida, perché è da novembre che noi e lo staff tecnico siamo stati lasciati soli, andiamo avanti a testa alta, cercando di portare a termine la stagione nel modo più dignitoso possibile, perché siamo persone serie e amiamo il nostro lavoro», ha dichiarato il capitano del Parma ai microfoni di SportWeek.

LO SPOGLIATOIO – Lucarelli ha parlato poi dell’aria che si respira nello spogliatoio: «Di incertezza. Si parla dei problemi societari più che delle questioni tecniche e questo toglie attenzione ed energie mentali, che invece dovremmo spendere sul campo. Soprattutto io, un po’ per le responsabilità, un po’ per il ruolo che ricopro, ho fatto più il sindacalista che il calciatore, e questo alla lunga lo paghi. Infatti ci è costato la classifica. Certo, delle responsabilità per l’ultimo posto le abbiamo anche noi giocatori, però non siamo stati aiutati dalla situazione». Spogliatoio di cui non fa più parte Antonio Cassano: «È andato via perché non sopportava più la situazione, non lo giudico perché ognuno è libero di fare quello che crede. Diciamo che dopo la partita col Cesena c’è stato un bel battibecco…».

IL BUCO NERO – Il difensore ha poi ripercorso brevemente le tappe della crisi, puntando il dito sugli ex proprietari: «Era almeno un paio d’anni che sapevamo che la società aveva problemi di liquidità, in città girava la voce che molti fornitori non venivano pagati, però mai avremmo immaginato che dietro ci fosse un buco del genere. Ci assicuravano che tutto si sarebbe sistemato e noi ci credevamo perché con Ghirardi e Leonardi c’era un rapporto di amicizia, quasi familiare. Non ci saremmo mai aspettati che ci avrebbero traditi così. L’ultima volta che Ghirardi è venuto a parlare alla squadra sono volate parole grosse, così come con Manenti. Quando ti senti preso per i fondelli da mesi, poi non ti trattieni più e sbotti. Ghirardi? Quello che non gli perdono è che quando poteva in qualche modo aiutare la società tappando qualche buco è fuggito, lasciandoci con 200 milioni di debiti».

SOLIDARIETA’ – Infine, Lucarelli, ha parlato del suo futuro, ma prima ha annunciato di aver fatto con i compagni una raccolta fondi per aiutare i dipendenti: «Noi giocatori abbiamo le spalle coperte ma la cosa più tragica è che non sono stati pagati nemmeno loro. Perciò abbiamo fatto una raccolta fondi per aiutarli, a qualcuno abbiamo pagato le bollette perché non ce la faceva. A livello morale è un’altra sconfitta per la società, perché ha maltrattato gente che con quei soldi ci campava. Mandare tutto a quel paese? Magari lo faccio alla fine: prima combatto e risolvo il problema, poi penserò se cambiare squadra o anche smettere».