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2015

Ma come si fa a criticarlo?

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Analisi mirata sulle ingiuste critiche cadute sul lavoro di Roberto Mancini, dopo l’ultimo periodo in casa Inter

La sconfitta per 3-1 della Volkswagen-Arena contro il Wolfsburg ha messo l’Inter in seria difficoltà per il passaggio del turno in Europa League, con la formazione di Mancini che si è fatta rimontare l’iniziale gol di vantaggio di Palacio e che non è riuscita a sfruttare le occasioni create, al contrario di de Bruyne e compagni che hanno approfittato della disastrosa performance di Carrizo. E, già da ieri, il dito di gran parte della stampa è puntato su Roberto Mancini; ma la domanda da porre è un’altra: perchè questo accanimento contro il tecnico di Jesi? 

SQUADRA NON SUA – Arrivano critiche a Mancini sull’utilizzo degli uomini. E’ vero, basti pensare alla gara con la Fiorentina dove ha tenuto fuori Shaqiri per turnover con Kovacic dal 1′, che a volte alcune scelte non sono risultate proficue, ma bisogna anche dire che questa non è una squadra sua, con la sua impronta. L’attuale rosa dell’Inter è costruita a immagine e somiglianza di Walter Mazzarri, tecnico agli antipodi del Mancio per idee di gioco e preferenza tecnica nei calciatori: da Medel a Campagnaro fino a Ranocchia, cardini negli schemi dell’allenatore livornese ma che Mancini non avrebbe mai scelto di sua sponte. A gennaio è stato possibile fare qualche ritocco e, a parte la delusione Podolski, si è potuta notare la tipologia di calciatori che soddisfano gli standard dell’ex tecnico del Manchester City: giocatori come Brozovic e Shaqiri, che sappiano giocare un bel calcio, ricco di tecnica. Non di contropiede, insomma.

Ps.: la scelta di Kovacic su Shaqiri non sarebbe neanche così errata, visto che il croato è (era?) considerato dalla maggior parte degli addetti ai lavori un baby fenomeno. Ma nel calcio pur di criticare…

IDEA DI GIOCO, COSA SCONOSCIUTA A MOLTI – Mazzarri era stato accusato di non essere riuscito a dare all’Inter un’idea di gioco, viste le performances poco esaltanti e scarne di bel calcio. Con Mancini non è arrivato l’exploit in termini di risultati, ma non si può dire che non abbia dato un’impronta alla squadra: calcio offensivo, possesso palla, ottime trame negli ultimi trenta metri. E’ anche vero che questo sistema evidenzia le lacune difensive i Ranocchia & Co., ma il discorso è semplice: i risultati con Mazzarri potevano arrivare solo grazie alle giocate individuali dei vari Icardi, Palacio e Guarin, mentre con Mancini c’è anche la via del gioco, che può sopperire alle giornate no degli elementi nerazzurri capaci di fare la differenza (che non sono neanche molti, anzi).

ORGANICO NON ALL’ALTEZZA – Inter è un nome pesante e l’idea comune porta ad una squadra di primo livello. Ma l’Inter attuale non lo è assolutamente. In rosa sono pochi i calciatori di vero valore, ci sono tanti calciatori di belle speranze ma non campioni. Mancini, cosa che passa subito in secondo piano davanti a risultati non positivi, è riuscito a trasformare Guarin da quasi ex a punto di riferimento della mediana e Medel da pitbull a metodista semi-ordinato. Senza dimenticare che Icardi non è più la boa vecchio stampo, ma un attaccante che fa movimento e che aiuta la squadra. Se riuscirà a fare lo stesso con un irriconoscibile Podolski…

GLI STRANI SIGNIFICATI DELLA PAROLA PROGETTO – Per molti la parola nuovo progetto sta ad in indicare una svolta istantanea, che porti risultati e benefici fin da subito. Ma chi fa calcio lo sa bene che in questo sport di bacchette magiche non ne esistono e non si possono trasformare calciatori discreti in top player. Mancini è da pochi mesi il tecnico dell’Inter e non si può chiedere che in questo breve arco di tempo la squadra inanelli una serie di 7-8 vittorie o che asfalti il Wolfsburg. Si vedono i cambiamenti tecnico-tattici ed una mentalità diversa dal passato: poi chi vuole parlare di crisi faccia pure, il vero lavoro di Mancini si può giudicare dalla prossima stagione.

SIA CHIARO – Sia chiaro che questa apologia di Roberto Mancini è legata a critiche ingiuste recapitate al tecnico nerazzurro. Perchè di errori il Mancio ne ha commessi, basti pensare alla scelta di Carrizo nella gara di ieri: l’Inter ha un solo top player in difesa e porta il nome di Samir Handanovic, il suo mancato utilizzo non può essere giustificata con la sola fiducia nei confronti dell’ex Catania, discreto portiere con poca esperienza europea di livello. Ed un altro errore può essere anche quello dell’insistere nelle prime settimane sul 4-2-3-1, modulo che potrà utilizzare, solo grazie a qualche innesto estivo, a partire dalla prossima estate.

Detto ciò, tempo al tempo: la cosa migliore sarà, nel caso, vedere se ci sarà posto in futuro sul carro del tecnico di Jesi.

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