Ancelotti: «No al VAR a chiamata, sì al tempo effettivo. E sui giovani...»
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Ancelotti: «No al VAR a chiamata, sì al tempo effettivo. E sui giovani…»

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Le parole di Carlo Ancelotti: « i giovani faticano a trovare spazio in Serie A. Soprattutto con il decreto crescita»

Intervenuto al forum Il Calcio che l’Italia si merita organizzato dal Corriere dello Sport, Carlo Ancelotti ha fatto il punto su alcuni temi caldi del calcio italiano. Le sue parole.

SPETTACOLO CALCISTICO – «Credo che il calcio italiano debba cercare un miglioramento dello spettacolo che propone. Non è attrattivo per diverse ragioni: c’è l’aspetto tecnico, nel senso che mancano figure di riferimento in una generazione di calciatori che ha avuto difficoltà a esprimere grandi campioni dopo il mondiale 2006, dove c’erano i vari Totti, Del Piero, Pirlo, Gattuso. L’Italia ha faticato a trovare una generazione di nuovi talenti, poi è vero che è arrivato il successo insperato agli Europei, ma la qualità individuale dei giocatori italiani in questo momento non è quella di 15 anni fa».

GIOVANI – «Secondo me in questo momento i giovani faticano a trovare spazio in Serie A. Soprattutto con la nuova regola del decreto crescita, che avvantaggia i giocatori stranieri e non permette agli italiani di avere il tempo necessario. Nel 2019 c’è stata una finale giovanile tra Italia e Portogallo: i calciatori portoghesi erano i vari Leao e compagnia, giocano oggi nei massimi campionati. Se si guarda a quella rosa, i calciatori italiani sono molto meno attivi».

VAR A CHIAMATA – «Non penso che sia positivo. Il VAR è positivo, va migliorato: è nato come strumento per l’arbitro per cercare di evitare errori ovvii e grossolani. Non può intervenire su tutti i contatti in area, la decisione spetta all’arbitro».

TEMPO EFFETTIVO – «Mi trova d’accordo, credo che debba essere la prossima regola. Oggi ci sono partite con dieci minuti di recupero… Si toglierebbero tante perdite di tempo inutili, tante simulazioni: è il momento di introdurlo».