Bari, Angelozzi: «Saluto tutti, finito il mio ciclo» - Calcio News 24
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2013

Bari, Angelozzi: «Saluto tutti, finito il mio ciclo»

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cartellone serie bwin ifa

BARI GUIDO ANGELOZZI – Lunga conferenza stampa da parte del direttore sportivo del Bari, Guido Angelozzi, il quale ha salutato la piazza ed affermato che, dopo tre anni, il suo percorso nell’ambiente biancorosso è arrivato ad un termine. Oltre un’ora di dichiarazioni da parte del dirigente dei “Galletti“, il quale si è soffermato sul suo operato in queste stagioni. Prima, però, Angelozzi ha voluto ringraziare la famiglia Matarrese: «Voglio ringraziare la famiglia Matarrese che mi ha dato questa opportunità di conoscere la meravigliosa piazza di Bari e quanti mi sono stati vicini in questi tre bellissimi anni. Sono arrivato con la squadra in serie A ma mi sono trovato subito di fronte a una serie di problemi. Avevamo 45 giocatori e, in estate, abbiamo dovuto fare due ritiri: uno al nord e uno qui a Bari. Poi siamo retrocessi ed è stato l’anno degli scandali. Avevamo un monte ingaggi di 28 milioni di euro, poi sceso a 10,5 e quest’anno a 5,6 milioni. Qualcuno dice che il Bari è una scatola vuota. Bene, a questi rispondo che dovrebbero essere più attenti. Non solo abbiamo ripulito questa scatola con lavoro e sacrificio ma l’abbiamo riempita di valore. Un valore dei tanti giovani del Settore Giovanile, alcuni dei quali in odore di grandi squadre (Parodi e Marasciulo) e delle nazionali di categoria. Un valore dato anche dalla titolarità dei cartellini di Bellomo, Sciaudone, Vosnakidis, Galano, Ceppitelli, Defendi, Altobello, Albadoro, Ghezzal; dal 50% di Romizi, Fedato, Sabelli (che riscatteremo) per fare dei nomi. Essendo la squadra più giovane della serie Bwin abbiamo avuto un premio di quasi 800 mila euro».

Ad Angelozzi sono state rivolte diverse critiche per il mercato condotto durante la sessione invernale di gennaio, ma l’ex d.s. si è così difeso: «Qualcuno a gennaio mi ha accusato che stavo smantellando la squadra, che stavo  rovinando il Bari perchè avevo ceduto Borghese, Filkor, Grandolfo, Rivaldo, Partipilo. C’è stata una testata che ha fatto una pagina intera per chiedere le mie dimissioni. Accetto le critiche, chi mi conosce lo sa. Ma vorrei che ci sia equità di giudizio. Se all’inizio il mio lavoro e quello della società veniva messo in discussione, ora dovrebbero ammettere di aver sbagliato e evidenziare il lavoro di tutti noi. Qualcun altro ha detto che il Vicenza aveva fatto una campagna trasferimenti sontuosa e, invece, il Bari aveva preso due schiappe come Rossi e Tallo. Lascio a voi le analisi: il Vicenza è in Lega Pro. Rossi è un giocatore stimato da molte squadre e Tallo ha fatto tre reti che ci sono serviti per guadagnare sei punti. In due anni abbiamo fatto 116 punti sul campo. Scusate il mio sfogo ma è da un anno e mezzo che sopporto tante cose che sicuramente non vanno bene. Mi sono fatto l’idea che qui in città c’è qualcuno che vuole il male del Bari. Qui passiamo sempre per co… e non mi sta bene».

Nel futuro del Bari si ipotizza un cambio di rotta per quanto riguarda la proprietà ed Angelozzi spiega: «I Matarrese sono stanchi lo hanno detto pubblicamente. Faccio il tifo perchè arrivi  una società nuova che dovrà ripartire dai nostri 60 punti, dal lavoro fatto in questi due anni». Il consiglio dell’ex dirigente è comunque quello di ripartire da Torrente: «Abbiamo iniziato insieme un lavoro interessante. Dispiace lasciarlo proprio ora. Qualcuno ha tentato di metterci contro quando le cose non andavano bene. Come potevo visto che ero io che l’ho voluto al Bari. Gli auguro tutte le fortune di questo mondo. Ha fatto un ottimo lavoro insieme al suo staff e i risultati si sono visti tutti».

Chiosa finale per i saluti: «Il 30 giugno scade il mio contratto e saluterò tutti quanti. Sono stato benissimo in questa piazza. Ho preso la decisione di andare via. È giusto che mi faccia da parte. Quindici giorni fa, dopo la salvezza matematica, ho avvistao il presidente Antonio della mia decisione. Ovviamente continuerò a svolgere il mio lavoro fino alla fine al loro fianco».