Boateng: «Nessun bianco mi ha mai aiutato nella lotta al razzismo»
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Boateng: «Nessun bianco mi ha mai aiutato nella lotta al razzismo»

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Kevin-Prince Boateng ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato del suo passaggio al Monza e di cosa è stato fatto sino ad ora nella lotta al razzismo

Kevin-Prince Boateng ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato del suo passaggio al Monza e di cosa è stato fatto sino ad ora nella lotta al razzismo.

MONZA – «A Galliani e Berlusconi era difficile dire di no. Mi avevano aiutato a diventare uomo, avevo l’obbligo morale di ripagare la loro fiducia. Berlusconi mi ha chiamato e mi ha detto ‘figlio mio, torna a casa’. Non c’era bisogno di molte altre parole».

PRO PATRIA – «Quei fatti mi provocarono una ferita dolorosa. Avevo fatto tanti sacrifici per giocare in una delle squadre più forti del mondo. Pensavo di essermi messo alle spalle le giornate buie vissute da bambino. Basta, non potevo più accettare comportamenti del genere. Ora forse è anche peggiorato. Guardiamo a cosa succede nel mondo, all’uccisione di George Floyd. Ammazzano la gente davanti alle telecamere, anche per futili motivi. Certo, è nato il movimento ‘Black lives matter’ ma troppo poco è stato realizzato per contrastare il fenomeno».

LOTTA AL RAZZISMO – «Nessun bianco mi ha mai detto di volermi sostenere in questa battaglia. Qualcuno si astiene per paura, altri perché ritengono sia più vantaggioso non esporsi in una vicenda che non li riguarda. Comandano i bianchi: se alzassero la voce loro, saremmo più ascoltati».

BALOTELLI – «Per me è come un fratello. Ha bisogno ancora di un po’ di tempo ma ha grandi motivazioni. Lo aspettiamo per farci vedere che grande giocatore è».