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Buon compleanno a… Lorenzo Colombo

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Lorenzo Colombo, attaccante del Lecce, compie oggi 21 anni. Ecco tutto il suo percorso partito dalle giovanili del Milan

Oggi Lorenzo Colombo compie 21 anni. All’inizio della stagione 2022-23, in un’ampia presentazione che La Gazzetta dello Sport ha fatto dei giovani del nuovo millennio, lui è stato eletto a miglior rappresentante per il Lecce con il seguente ritratto: «Punta centrale con senso del gol e buonissima qualità se paragonata al fisico notevole. Attacca bene la profondità e, forse paradossalmente, deve migliorare la protezione della palla spalle alla porta. A Lecce si aspettano uno scatto in termini di realizzazione (6 nell’ultima B alla Spal) perché serviranno anche i suoi per salvarsi». Ventun anni sono una bella età per sentirsi dentro una grande quantità di futuro.

Ma nel calcio, purtroppo o per fortuna, il tempo ha cadenza settimanale per non dire quotidiana, c’è sempre un appuntamento importante dove devi dimostrare di essere all’altezza. E, talvolta, non ne hai neanche la possibilità. Per dire, tre giorni fa, domenica, l’ancora ventenne moriva dalla voglia di scendere in campo a San Siro. Perché lui è cresciuto nel Milan, in quello stadio ci ha giocato, trovarsi di fronte l’Inter poteva essere una bella occasione per mettersi in mostra e provare il sacro fuoco di un derby personale che in Puglia non può vivere per mancanza di antagonisti locali. Invece, Baroni lo ha tenuto in panchina e in conferenza stampa ha fatto capire a chiare lettere cosa significhi per un allenatore avere a che fare con i giovani, la cui formazione – perdonate il gioco di parole facile – consiste anche nel non metterlo in formazione.

E non farlo neanche entrare pensando ad appuntamenti più consoni all’idea che i punti importanti per il Lecce si debbano prendere altrove: «Colombo era diffidato, prima cosa. Poi è un ragazzo molto giovane, che a volte non capiscono queste cose ma devono farsi gestire. Colombo l’abbiamo voluto noi, ma non è che l’anno scorso avesse fatto qualcosa per andare al Lecce. Devono farsi gestire, perché la pressione è complicata: in questo momento Ceesay, che è un giocatore completamente diverso, è un giocatore che ci dà una grande mano».
Niente di grave, per carità. Anzi, visto così, sembrerebbe persino che Lorenzo abbia carattere. Del resto, all’inizio della sua avventura milanista, hanno iniziato a paragonarlo niente meno che a Ibrahimovic. E se anche solo per suggestione visiva ti accostano a uno che non nasconde mai di sentirsi Dio, diventa difficile non farsi qualche pensiero sulla propria misura di grandezza o seguire la raccomandazione di Aldo Serena: smettetela, così non si fa il bene del ragazzo.

Peraltro, la cosa divertente è che lo stesso Zlatan in qualche maniera contribuisce a irrobustire l’immagine di Colombo, a sua volta mettendolo nei panni di un supereroe. Uno di quelli che è difficile non notare, a patto che lo si possa fare con chi ha poteri e sembianze fuori dal normale: Hulk.

Fatto salvo che sarà difficile che il ragazzo non torni a Milano o che comunque non venga valutato con grande attenzione da chi lo ha visto crescere, non si può certo dire che la sua esperienza a Lecce non sia iniziata bene. Già solo perché Lorenzo è arrivato con le idee chiare, com’è giusto che sia per un giovane che si rende conto che non basta esordire in un club (e farlo anche bene, con personalità) per trovare subito spazio. Perciò, ha vissuto la nuova destinazione presentandosi con entusiasmo: «Ci speravo molto in una chiamata dalla Serie A, ci tenevo molto a potermi esprimere in un palcoscenico simile e poterlo fare con il Lecce è un’occasione che non ho alcuna intenzione di sprecare».

E poi, a ben guardare, si può dare una mano anche agli ex compagni rossoneri dal Salento. O meglio, dal Maradona, dove lui è andato in gol e può dire di essere, lui e il suo Lecce, uno dei pochi ad avere fermato la super-corazzata di Spalletti, non è colpa sua se il Diavolo non ne ha saputo approfittare. Stasera c’è Tottenham-Milan: non sarà difficile pensare a un desiderio da formulare davanti alla torta e ai teleschermi (sempre che decida di guardarla…).