Conferenza stampa Mourinho: «Sconfitta colpa di tutti. Alcuni non possono giocare ogni tre giorni»
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Conferenza stampa Mourinho: «Sconfitta colpa di tutti. Alcuni non possono giocare ogni tre giorni»

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Conferenza stampa Mourinho: le parole del tecnico giallorosso dopo la sfida tra la Roma e la Cremonese. Le dichiarazioni

(inviato all’Olimpico) – José Mourinho, tecnico giallorosso, ha parlato in conferenza stampa dopo Roma-Cremonese di Coppa Italia.

APPROCCIO – «Mi era capitato. Non tante volte ma già è successo. Le coppe sono competizioni belle, strane, qualche volta la squadra teoricamente più forte non mette tutto dentro e succedono le sorprese. In una stagione dove vinsi la Premier fui eliminato da una squadra di terza o quarta divisione inglese. La Coppa Italia dà meno possibilità alle squadre della parte bassa della classifica di fare cose belle come è successo oggi alla Cremonese. Succede spesso».

PAROLE ALL’INTERVALLO – «Con quattro cambi si deve preparare bene tutto. Ho parlato pochissimo del primo tempo, 10 minuti non sono sufficienti. Primo tempo poverissimo a tutti i livelli, possiamo mettere il focus sugli errori, sul rigore dell’1-0, ma non è giusto puntare il dito sui giocatori singoli. Secondo tempo ero consapevole sarebbe stato diverso, ma un 2-0 cambia la dinamica mentale, per la Cremonese un conto è un 1-0, un conto è un 2-0. Hanno difeso bene, hanno colpito in contropiede e dopo hanno capito che potevano utilizzare la passività dell’arbitro nel perdere tempo, nel far giocare. Non critico la Cremonese per questo, sia chiaro. Il gol nostro è arrivato tardi, fosse arrivato cinque minuti prima ci avrebbe dato più possibilità di pareggiare. Ma la sconfitta è meritata».

OCCASIONE PERSA – «Prima di questa sconfitta, prima di immaginare sarebbe finita così ho già detto che un conto è giocare dopo una settimana e una ogni tre giorni. E’ difficile essere obiettivo nelle mie risposte, è difficile per noi. Ci sono giocatori che dal punto di vista individuale della condizione fanno fatica, sono a rischio. Il mio staff medico, lo staff che controlla i dati, mi hanno detto due giorni fa “se vuoi farli giocare fallo, ma esiste un grande rischio che si facciano male”. Quando senti queste parole sei un passo indietro. Proteggo questa gente, se siamo in difficoltà li faccio entrare. Matic, Abraham e Dybala non dovevano giocare oggi. Ma non è giusto chiedere perchè ha iniziato A, B, C o D e non è giusto dire che abbiamo perso per questo. Quando ci sono errori tecnici, palle perse… L’approccio non è stato corretto, qualcuno dal punto di vista individuale magari non era preparato veramente. Poi c’è stata mancanza di fiducia dopo l’1-0, in quel momento può mancare personalità nell’uscire dalla zona grigia. Si rigioca tra tre giorni. Ma perchè sabato e non domenica o lunedì? Domenica no perchè c’è il rugby e non lunedì perchè il campo sarà distrutto. Dobbiamo recuperare la gente dal punto di vista fisico ed entrare in campo con il dolore di questa sconfitta. Sabato dobbiamo entrare in campo con il dolore e avere la personalità per giocare così».

ASPETTAVA ALTRE ATTENZIONI AL CALENDARIO – «Invece di giocare a Napoli domenica potevamo giocare sabato come la Cremonese ha fatto con l’Inter. Se domenica c’è il rugby e lunedì il campo è distrutto, distrutto lo sarà anche martedì. Per forza bisogna giocare sabato ora. E’ difficile accettare che non si possa giocare domenica perchè c’è un altro sport. Ma parliamo dell’Italia e di uno sport bello come il rugby, che purtroppo rovina il campo. Sarà una grande partita, in bocca al lupo all’Italia».