Effetto Bernardeschi: l'impatto sulla Juventus - Calcio News 24
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Effetto Bernardeschi: l’impatto sulla Juventus

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Prosegue senza sosta lo spettacolare duello scudetto tra Napoli e Juventus: altro turno interlocutorio, si resta ad una lunghezza di distanza grazie a… Federico Bernardeschi

Un duello epico, faccia a faccia senza esclusioni di colpi tra due compagini stellari: il Napoli di Sarri e la Juventus di Allegri. Basti pensare al seguente dato: sui settantacinque punti finora a disposizione, i partenopei ne hanno raccolti sessantasei ed i bianconeri appena un meno. Lasciando per strada le briciole e distruggendo resistenze ed ambizioni della concorrenza: Napoli e Juventus giocano un campionato, le restanti un altro. Il venticinquesimo turno si rivela interlocutorio come i recenti: vincono entrambe, lo fa prima la Juventus spuntandola nel derby della Mole grazie alla rete di Alex Sandro, perfettamente assistito da Bernardeschi, ha prontamente risposto il Napoli battendo a sua volta di misura la Spal con la rete di uno scatenato Allan. Si resta così: c’è tempo solo per guardare avanti.

La fame della Juventus

Pensate al Napoli: centra sessantasei dei settantacinque punti raggiungibili, vincendo praticamente sempre, battendo o meglio stracciando ogni suo record precedente, staccando le altre squadre di almeno sedici punti. Tutte, tranne la Juventus. Che è lì, ad un solo respiro, con il fiato sul collo di chi non conosce altro verbo che competere. Sempre, ad altissimi livelli, unica via possibile. Dopo sei scudetti consecutivi e la seconda finale di Champions League persa in tre anni non è arrivato né il rilassamento che avrebbe dovuto portare in dote il primo aspetto, né la frustrazione del secondo: nulla, la Juventus è la solita macina. Il consueto rullo con cui confrontarsi se le ambizioni sono quelle massime: del resto parliamoci chiaro, non ci fosse stata ancora una volta la Juventus sul sentiero del Napoli, i partenopei avrebbero centrato questo scudetto con quattro o cinque mesi di anticipo rispetto alla sua chiusura naturale.

Torino-Juventus: Mazzarri che combini?

La storia recente avrebbe dovuto impartire insegnamenti alle avversarie dei bianconeri: unica via per provarli ad insidiare e strappare un risultato favorevole è quella di attaccarli. Di far sentire la propria presenza in campo, di incrinarne le oramai consolidate certezze. In altre parole: un atteggiamento remissivo non paga. Salvo miracoli non può pagare: alla lunga la qualità viene fuori e basta uno spunto individuale per trovare un gol. E spesso e volentieri alla Juventus ne occorre uno per venire a capo della contesa. Scellerata la scelta tattica ed attitudinale di Walter Mazzarri: l’allenatore del Torino ha presentato una squadra densa di giocatori di contenimento, si guardi al solo centrocampo composto dai vari Obi, Rincon, Baselli e persino Ansaldi, in aggiunta a quattro difensori di ruolo. L’evidenza non può che essere quella più attesa: granata mai pericolosi, alla Juventus basta il jolly trovato da Bernardeschi per aggiudicarsi l’ennesimo derby.

Effetto Bernardeschi

Diceva Agatha Christie: un indizio è un indizio, due una coincidenza, ma tre fanno una prova. Se il primo del 2018 era arrivato nella trasferta di Cagliari con il gol che ha deciso una trasferta sofferta molto oltre le previsioni, il secondo con la rete dell’ex che ha sbloccato la complessa trasferta sul campo della sua Fiorentina, il terzo lo porta in dote proprio il derby della Mole. La Juventus – già priva alla vigilia di Mandzukic e Cuadrado, con Dybala rientrante da un infortunio di media durata – si ritrova dopo una manciata di minuti senza Higuain, sofferente alla caviglia per uno scontro di gioco con il portiere avversario Sirigu: se al piatto ci aggiungiamo le fatiche della sfida di Champions League con il Tottenham e le difficoltà insite in una gara emotivamente sentita quale il derby della Mole, il quadro per la Juventus di Allegri non era dei più incoraggianti. Eppure il derby lo decide Federico Bernardeschi con uno spunto dei suoi: punta Molinaro e lo fa secco in dribbling, poi arma il destro – il presunto piede debole – e serve con potenza e precisione l’assist perfetto ad Alex Sandro. Un cioccolatino da scartare e depositare in rete, a porta di fatto sguarnita. Un indizio, due indizi, tre indizi.

L’impatto di Bernardeschi con la maglia della Juventus

Che poi volendo snocciolare i numeri complessivi di Bernardeschi, viene fuori un rendimento ancor più tangibile: quattro gol in campionato con ben sei assist serviti, nonostante un impiego tutt’altro che da titolare. Anzi, a dirla tutta, da comprimario: fino al momento in cui Massimiliano Allegri – complice le assenze sopravvenute nel comparto offensivo – si è reso conto di avere l’ennesimo calciatore da Juventus. A tutti gli effetti da Juventus. Da aggiungere quanto realizzato in Champions League: Bernardeschi ha complessivamente disputato centotrentasei minuti tra fase a gironi ed ottavi di finale, segnando in trasferta sul campo dell’Olympiacos e trovando l’assist nella complessa sfida con il Tottenham, occasione in cui si è anche procurato un calcio di rigore. Ad ulteriore riprova del momento di massima fiducia e convinzione vissuto da un enorme talento che poco ci ha messo ad integrarsi nel mondo Juventus e a dimostrare di poterci stare a testa alta: non solo talento dunque, ma evidente personalità.

Bernardeschi, un infortunio pesante per Allegri

Parco attaccanti della Juventus però tempestato dagli infortuni: tutti di bassa o media durata, ma comunque condizionanti. Per fortuna del tecnico Allegri l’abbondanza aiuta a gestire le rotazioni e presentare sempre e comunque un roster competitivo, ma la sensazione è che – per tutto quanto esposto nella nostra argomentazione – lo stop toccato in sorte a Federico Bernardeschi per l’infortunio nel derby andrà eccome a pesare: il comunicato ufficiale emesso dalla Juventus racconta di un trauma distorsivo con interessamento capsulo-legamentoso al ginocchio sinistro. In altre parole: almeno un mese di stop. Di più se fosse confermato un consistente problema ai legamenti. Il tutto accade nel momento migliore di Bernardeschi, quello in cui stava scalando le gerarchie tecniche, quello in cui il gruppo aveva iniziato a riconoscerlo. Due verità: la Juventus ha tante soluzioni, l’assenza del suo nuovo talento si lascerà avvertire.