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Il brand Inter cresce: +100% in un anno grazie a Zhang

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alibaba jiangsu suning

Secondo Brand Finance, il marchio dell’Inter è cresciuto oltre del 100% nell’ultimo anno, grazie a Zhang Jindong

Luciano Spalletti spiegava in tempi non sospetti: «Siamo tornati appetibili, oggi ci sono grandi calciatori che vogliono venire a giocare qui». Chiaro riferimento a Luka Modric, sogno sfumato in estate, ma non solo. Il marchio o brand dell’Inter è in rapida ascesa. Vale già un posto negli ottavi di Champions League. Poi sarà il campo, giudice inappellabile, a disegnare il futuro dei nerazzurri ma nel­l’attesa, alla gara s’è iscritto il 13° club in Europa per valore del brand. 389 milioni di euro, il doppio ri­spetto al 2017, più del triplo dell’ultimo dato riferibile al­ l’era Thohir. Ogni società ha i suoi numeri, certo, da far vale­ re nelle sedi opportune. Ma in campo finanziario, oltre che in quello del marketing, l’agenzia «Brand Finance» è un riferi­ mento riconosciuto: nel setto­ re calcistico ogni anno stila la classifica dei club con i valori dei relativi marchi, con nume­ rosi parametri che spaziano dal numero di tifosi (virtuali e non) ai risultati sportivi, dagli spettatori agli sponsor canaliz­zati all’interno della società, fino alla quantità di calciatori di livello internazionale presenti in rosa.

L’Inter del gruppo Suning ha una marcia da Champions. Nel dettaglio: un anno fa era 28a, ora molto più vicina alla Juventus 11a, anche se an­cora lontana anni luce dai club inglesi. Il Tottenham, rivale tra 9 giorni, è decimo con 626 mi­lioni di valore. L’incremento nerazzurro però è da record: valore esattamente raddoppia­to, solo il Lipsia in Europa è cresciuto di più. Che cosa signi­fichi nella pratica, è semplice da raccontare. Oggi in Europa s’affaccia una squadra inesper­ta per la maggior parte dei suoi giocatori, ma non certo sprov­veduta dal punto di vista eco­nomico­-finanziario. La cresci­ta del marchio è un valore che, abbinato all’uscita dal fair play finanziario del 2019, fa imma­ ginare scenari positivi anche in ottica calciomercato. Il cambio di passo dell’Inter è ancor più evidente se confrontato a quanto fatto nell’era Thohir. E la cosa finisce per pe­sare anche nella trattativa per il 31% ancora nelle mani dell’indonesiano. Non c’è accordo sulla valutazione delle quote, nonostante il lavoro dei legali. Nell’attesa il club cresce. E ragiona già da Cham­pions