2013
Il Pagellone di CN24 – Bologna, un Diamanti non è per sempre
UNA SCALA DAI PIOLI STABILI – Dopo aver vissuto diverse estati con un’etichetta particolarmente scomoda e fastidiosa, come quella della squadra data per spacciata alla vigilia del campionato, per poi stupire tutti a suon di grandi partite e con una salvezza conquistata con largo e sorprendente anticipo, stavolta il Bologna si era presentato ai nastri di partenza del campionato con ben altre aspettative, e sostenuto da giudizi completamente diversi. Tutto nasce dall’ottima condotta, tenuta sul mercato dal presidente Guaraldi e dal direttore sportivo Zanzi, i quali sono riusciti a trattenere le stelle Diamanti e Taider, affiancando loro in attacco prima Gilardino e poi Gabbiadini. Tuttavia, la partenza è decisamente negativa, con appena due vittorie (tra cui il blitz dell’Olimpico contro la Roma) nei primi dodici turni di campionato, prima della larga affermazione interna contro un Palermo che apre un periodo positivo per la formazione guidata da Stefano Pioli, fermata prima della fine del 2012 solo dalla Sampdoria e dal Parma nel derby andato in scena al Dall’Ara.
L’inizio del nuovo anno è molto positivo per la formazione felsinea capace di fare tanti punti anche contro formazioni blasonate, come nel caso della Fiorentina, sconfitta nel derby dell’Appennino grazie al greco Christodoulopoulos, uno degli azzeccati acquisti invernali, o del blitz di San Siro contro l’Inter. Poi arrivano cinque pareggi consecutivi, che portano alla salvezza matematica, suggellata dalla bella vittoria nel derby di ritorno contro il Parma.
VOTO 6,5 – In una stagione in cui non ci si poteva aspettare un grande exploit in classifica, visto il ritardo dalle altre squadre che si sono contesi i piazzamenti per l’Europa, il Bologna è riuscito comunque a farsi notare per le ottime prestazioni che abbiamo già menzionato. Resterà una stagione da ricordare per la formazione felsinea soprattutto per la doppia vittoria ai danni del Napoli, sempre nella cornice del ‘San Paolo’, tra campionato e Coppa Italia, che ha fatto proseguire la striscia positiva di Stefano Pioli contro gli azzurri. Una striscia interrotta al ritorno giocato al Dall’Ara, con uno 0-3 che non ha ammesso repliche.
DIAMANTI BRILLA NEL CIELO DI BOLOGNA – Se c’è un giocatore, che più di tutti ha fatto la sua parte in maniera egregia in questa stagione vissuta dagli emiliani, risponde sicuramente al nome di Alessandro Diamanti. Il fantasista toscano, che ha recentemente festeggiato le sue prime 30 primavere, ha confermato quanto di buono ha messo in mostra nella sua prima stagione in maglia rossoblù, replicando il numero di gol (8 tra campionato e Coppa Italia), ma crescendo in maniera esponenziale sul piano della continuità di rendimento. E con un compagno di reparto come Gilardino, tutto diventa sensibilmente più facile.
GABBIADINI SOTTOTONO, È LUI IL FLOP – Per Manolo Gabbiadini, questa sarebbe dovuta essere la stagione della definitiva esplosione, in una piazza come quella bolognese che consente di lavorare con tranquillità e con un allenatore, come Pioli, che ha dimostrato di credere fortemente nei giovani, come si è visto, sempre in rossoblù, con Kone e Taider in mezzo al campo. D’accordo, l’ex atalantino ha disputato diverse partite in posizione di esterno d’attacco nel 4-2-3-1 di partenza dei felsinei, ma realizzare sei gol in trenta presenza di campionato non può rappresentare un viatico positivo per l’attaccante, che sicuramente lascerà la piazza emiliana per trovare altrove la squadra giusta.
RIPARTIRE DA GILA E I GIOVANI – L’estate del Bologna dovrebbe partire da una certezza, legata alla partenza molto probabile di Alessandro Diamanti, destinato a indossare la maglia di una big, molto probabilmente quella della Juventus. D’altro canto, i tre punti fermi da cui ripartiranno i rossoblù nella prossima annata saranno Alberto Gilardino, il cui cartellino verrà quasi certamente riscattato dal Genoa, e due giovani esplosi due stagioni fa, e affermatisi nell’annata appena conclusa: stiamo parlando di Saphir Taider, nato come fantasista talentuoso ma impacciato e diventato centrocampista sempre più solido, e di Panagiotis Kone, che con prestazioni di alto livello è diventato qualcosa di più del semplice “uomo dei gol impossibili”. Il tutto condito dalla speranza di non dover respingere nuovi assalti nei confronti di Stefano Pioli, l’uomo dei sogni rossoblù.