2013
Il pagellone di CN24 – Torino, brivido salvezza: Cerci sugli scudi
TENTATO SUICIDIO – E’ il titolo di un ipotetico film che utilizzeremmo per descrivere quanto ha provato a fare il Torino, a poco più di un mese e mezzo dalla fine del campionato di Serie A, con una salvezza largamente alla portata. Ma riavvolgiamo il nastro: la formazione di Giampiero Ventura, votata al 4-2-4, inizia il campionato conquistando cinque punti nelle prime cinque giornate di campionato. Un periodo di assestamento iniziale, teso a metabolizzare i dettami del modulo granata, che portano i primi frutti nella trasferta di Bergamo, un 1-5 che segna la prima svolta della stagione granata.
Ma è la discontinuità il leitmotiv della marcia torinese: sconfitta in casa contro il Cagliari, un pari a Palermo e un altro ko contro il Parma la squadra si stringe intorno a Ventura e il risultato sono i due ottimi pareggi contro Lazio e Napoli in trasferta, che proiettano la formazione granata a 12 punti dopo 11 turni di campionato, cui fa seguito la vittoria contro il Bologna. Poi, ancora una sconfitta, contro la Roma, poi il pareggio contro la Fiorentina e due ko contro Milan e Juventus. Fin qui il bilancio recita: 16 punti in 16 partite, ma è in questo momento che inizierà quella che sarà poi la miglior serie consecutiva del Torino, tra dicembre e febbraio. Tredici punti conquistati in sette partite, dalla 17^ alla 23^, utilissimi per mettere fieno in cascina in vista dei successivi mesi. Ancora una volta è la continuità a bloccare il Toro: ko con l’Udinese, vittoria contro l’Atalanta, ko con Parma e Cagliari, pareggio a Palermo.
Ma, proprio nel 29^ turno di campionato, sarà la vittoria con la Lazio ad appagare mentalmente la formazione granata, che in quel momento si trova già a 36 punti, 4 in meno dell’ipotetica quota salvezza, con ancora 9 partite da disputare. Tutto sembra propendere per una permanenza in A per il Torino, ma proprio da quel momento inizia un crollo inaspettato quanto rischioso. Un solo punto in sei partite (cinque sconfitte ed un pareggio) e i tre pareggi finali che permettono al Torino di festeggiare la salvezza matematica. Il Torino chiude il campionato con 39 punti (1 meno di quanto guadagnato sul campo per via della penalizzazione), al quintultimo posto, con sette punti in più dal Palermo e uno dal Genoa. Lo score recita: otto vittorie, 16 pareggi e 14 sconfitte.
VOTO: 6 – Sufficienza risicata per la formazione di Ventura, che a tratti ha giocato un buon calcio mettendo in difficoltà anche le big del campionato, ma troppo discontinua per disputare una stagione tranquilla a metà classifica. Sul groppone, innanzitutto, le poche vittorie in campionato (8), ma ancora di più le uniche due vittorie in trasferta. 14 sconfitte complessive, senza differenza tra casa e trasferta visto che all’Olimpico ne sono arrivate ben 7. Un reparto offensivo che ha fatto il compitino, eccezion fatta per il capitano Bianchi trascinatore con undici reti. Last but not least, il voto non può non risentire del crollo verticale negli ultimi due mesi di campionato da parte della formazione granata: quattro i punti conquistati negli ultimi due mesi, addirittura il 17 marzo l’ultima vittoria in campionato. Salvataggio in corner.
GIOCATORE CHIAVE: CERCI – E’ stata la sua annata, sotto la protezione del mentore Ventura ai tempi del Pisa, nonostante qualche frizione durante il corso della stagione. Grandi prestazioni, giocate memorabili, otto gol in campionato ed una valutazione del cartellino che schizza alle stelle, attirando l’attenzione delle big italiane e non. Argento vivo della formazione granata, trattenerlo per la prossima stagione potrebbe essere il vero e proprio colpo di mercato da parte di Cairo & co. Una menzione speciale anche per il capitano Rolando Bianchi, trascinatore della squadra, in scadenza di contratto ma nonostante ciò vera anima granata. Il suo gol finale, nonostante l’ostracismo di Ventura, è la fotografia della sua annata.
GIOCATORE FLOP – Ne prendiamo tre, ognuno con i propri motivi. Marko Bakic, arrivato in pompa magna: «Nel mio Paese molti dicono che assomiglio al giovane Kakà» diceva ad inizio stagione, ma gli infortuni lo hanno frenato: una sola presenza per lui. Finisce anche Valter Birsa nel calderone, nonostante le 17 presenze e le due reti (una decisiva contro l’Atalanta): da lui ci si aspettava qualcosa di più per le doti che aveva messo in mostra in passato, forse ha pagato troppo la presenza di Cerci? E, infine, il difensore uruguaiano Caceres, due sole presenze, di cui ci ricordiamo solo per la lite in allenamento con Diop.
DA DOVE RIPARTIRE – Non ci sarà rivoluzione nell’assetto tecnico granata. Cairo ha già confermato Ventura per la prossima stagione, ragion per cui bisogna lavorare su una base già rodata, innestando calciatori funzionali al 4-2-4 e facendo cassa con alcuni dei gioielli sul mercato. E’ il caso di Ogbonna, difensore dal sicuro avvenire, per cui è in corso una lotta tra Juventus e Milan, con le big inglesi sullo sfondo ad attendere. Ma bisogna anche definire la situazione di Cerci: Cairo sostiene di voler confermare l’esterno, con la Fiorentina disposta a cedere la propria metà ai granata, ma sull’esterno c’è già il forte interesse dei club di vertice. Bianchi andrà via, mentre con il Palermo vanno definite le situazioni di Glik, Darmian e Sorrentino. Possibile una joint-venture con il Catania per Scocco, mentre Maxi Lopez sarebbe l’obiettivo principale per il reparto offensivo. Occhio anche alle possibili piste Avelar, Comi e Weiss.