Mancini Italia: il ct è fiducioso sul futuro della Nazionale
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Mancini: «Il futuro della Nazionale? Sono fiducioso, avremo dei campioni»

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Roberto Mancini, neo ct dell’Italia a Tiki Taka: «Sono fiducioso per il futuro della Nazionale. Fra uno o due anni potremmo avere dei grandi campioni»

Il neo ct della Nazionale, Roberto Mancini, ha parlato durante la trasmissione Tiki Taka in onda su Italia 1. L’ex allenatore dello Zenit San Pietroburgo ha parlato del Mondiale in corso e soprattutto del futuro dell’Italia.

Sul Mondiale: «Le prestazioni deludenti delle big? Tutte faticano più del previsto come ha dimostrato Iran Spagna. Nessuno vuole perdere. Spagna favorita? Io credo che la favorita sia il Brasile. Poi è chiaro che la Spagna può arrivare in finale. Adesso è difficile giudicare perché quando le piccole squadre incontrano le grandi si chiudono. Non è un caso che la partita più spettacolare sia stata Spagna Portogallo. Ora comunque è importante qualificarsi più che giocare bene».

Se l’Italia avesse partecipato alla Coppa del Mondo: «Il Mondiale è sempre aperto soprattutto per una Nazionale come l’Italia con un background importante. Poi nella Coppa del Mondo le cose possono cambiare in fretta. Le volte che l’Italia ha vinto non partiva con i favori dei pronostici. Quanto ci vorrà a tornare competitivi? Abbiamo bisogno di tempo ma dobbiamo comunque fare in fretta perché dobbiamo qualificarci agli Europei»

Sull’Argentina: «Farei giocare insieme Higuain e Dybala? Sampaoli conosce la squadra meglio di me. Sono comunque grandi attaccanti. Quanto può crescere Icardi? A livello di gol non penso possa migliorare ancora così come nel partecipare con la squadra. Ogni giocatore ha comunque sempre margini di miglioramento»

Su Messi e Ronaldo: «Parliamo di due ultra campioni, straordinari in tutto. Credo che Ronaldo abbia una preparazione mentale fantastica. Il portoghese si è costruito come giocatore perché da giovane non era così. Messi invece è nato fuoriclasse e forse gli manca quella preparazione mentale che ha Ronaldo. Sono comunque due campionissimi».

Sulle parole di Arrigo Sacchi: «Emozionato al momento della presentazione come ct? Certo, l’emozione c’è perché rappresenti il tuo Paese. Andare in Nazionale è la massima aspirazione di un allenatore. Un riscatto dato i risultati negativi con la maglia azzurra? Sicuramente. Allenare la Nazionale non capita a tutti. E’ la cosa più importante per me e che desideravo. Spero di riprendermi con gli interessi quello che non ho avuto come giocatore».

Sull’Europeo: «L’italia non lo vince da molti anni e quindi è sicuramente difficile. Vinceremo il torneo nel 2020? Ci qualifichiamo e poi ne parliamo. L’Italia deve sempre giocare per il massimo dei risultati».

Sul futuro della Nazionale: «Sono abbastanza positivo non credo che siamo così lontani dal tornare competitivi. I ragazzi hanno bisogno di crescere e nessuno di noi sa quanto potranno migliorare in uno o due anni. Magari potrebbe nascere un grande fuoriclasse col tempo. I campioni anche in questo Mondiale mi sembra ce ne siano solo due. Mbappé un anno e mezzo fa non era nessuno. Dembelé lo stesso. I giocatori che abbiamo noi sono giovani e possono migliorare tantissimo».

Su Balotelli: «Mario non lo vedevo da quattro anni e mi sembra maturato come persona. Le qualità tecniche non si discutono quindi dipende tutto da lui. I suoi pregi? Mario ha tutte le qualità. Il tiro è straordinario, tecnicamente è molto bravo, sa giocare e fisicamente non ha nulla da invidiare. Negli ultimi due anni a Nizza ha fatto bene. E’ ancora giovane e può fare tutto. Lui può giocare con tutti: Immobile, Insigne, Chiesa o Zaza. Non ha problemi in un 4-4-2 o in un 4-3-3»

Sul passato in Nazionale come giocatore: «Se ho qualche rimpianto? No ho avuto le mie possibilità. Sono stato con tutti gli allenatori da Bearzot fino a Sacchi. In quegli anni c’erano tanti grandi giocatori e bisognava fare delle scelte. Con Arrigo decisi di non andare più facendo un errore. Il gol più bello in carriera? Sono affezionato a tutti».