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Parma, Faggiano: «Torniamo dove meritiamo»

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Messina serie c

Si presenta al Parma il nuovo Direttore Sportivo Daniele Faggiano

Ieri l’annuncio, oggi la presentazione: Daniele Faggiano è il nuovo direttore sportivo del Parma dopo il caos delle scorse settimane dove oltre al DS avevano lasciato anche Presidente ed allenatore: «Mi ha fatto molto piacere la chiamata del Parma. Sono venuto con la voglia e la grinta che mi contraddistinguono. Quando sono stato chiamato i ducali avevano già portato avanti un’altra situazione ma mi hanno voluto conoscere lo stesso. Ho dovuto aspettare giustamente la scelta e non vi nascondo che avevo quasi perso le speranze. Quando mi hanno chiamato ero a Verona, dovevo prendere un aereo, mi ha fatto molto piacere averlo perso».

CARICA – Dopo la deludente parentesi a Palermo, Faggiano è pronto a ripartire: «A livello umano e professionale – prosegue il nuovo ds crociato – avrete una persona che discuterà su tutto ma senza rancore e senza problemi con nessuno. Cerco di avere un rapporto vero con tutta la squadra e con tutto l’ambiente: sono qui per cercare di portare questo club dove merita. Adesso siamo un po’ indietro, serve fare più punti possibili per avvicinarci a quell’obiettivo che non nomino per scaramanzia. Da uomo del sud sono molto scaramantico. Posso assicurarvi che sono emozionato e teso: stare in questo centro e in questa città mi rende orgoglioso di essere arrivato qui con la mia caparbietà e la mia voglia. Ho passione, il mio hobby è diventato il mio lavoro. Se finisce la passione non sto qua a rubare soldi: mi interessa il progetto, non i soldi. Vi assicuro la massima professionalità: sarò battagliero su tutto, sia sul mercato che sul campo, ma sempre vero».

MERCATO – Impossibile non provare a fare qualche domanda sul mercato del Parma, ma il direttore è irremovibile: «Ci tengo a precisare, per rispetto di tutti, che io di mercato non parlo: ci sono partite importanti, devo ancora vedere come gioca e si comporta questa squadra, dentro e fuori dal campo. Io devo essere come il marito geloso della moglie. Non darò vita facile a nessuno, son venuto qui per portare risultati. Poi posso sbagliare scelte. Il gruppo ci porta dei punti, per questo non parlerò di mercato. Preferisco non parlarne piuttosto che dirvi cavolate. Voglio che la squadra sia più compatta, me compreso: da quando ho firmato faccio parte di questa famiglia. Quando sono venuto 10 anni fa in visita è stato un motivo d’orgoglio, figuratevi ora che è mio. Qualcuno lo conoscevo, qualcuno l’ho già avuto con me in passato. Dobbiamo sfruttare al massimo le verdure che abbiamo in casa: se dimostrano di essere verdure fresche non per forza devono andare via. Ora dobbiamo cercare di evitare gli alibi: cercherò di cementare il gruppo anche con il continuo confronto con staff tecnico e dirigenziale».

INCONTRI – A Parma, Faggiano ritrova un mister conosciuto: «D’Aversa? C’è un rapporto di stima da sempre, da quando abbiam lavorato a Siena. L’anno scorso è stato sfortunato a incontrarmi, è stato esonerato dal Lanciano dopo la sconfitta contro il mio Trapani. Però si vedeva che stava facendo un ben lavoro e che ha le qualità: a Lanciano ha fatto bene in passato senza molte possibilità economiche. Anch’io avrei fatto la stessa scelta della società. Io la formazione voglio conoscerla solo dall’addetto stampa perché non voglio influenzare, nemmeno con gli sguardi, il mister. In modo da poter essere libero nelle mie eventuali scelte: come potrei esonerare un mister dopo avergli fatto la formazione? Cercherò di condividere il mercato con lui anche se potrà trovarsi in squadra giocatori che non conosce se li reputerò buoni investimenti per la società».

CAMBI – Nel corso di un anno è la terza società per Faggiano, che dopo il Trapani e il Palermo ha nuovamente cambiato: «A fine anno sono andato via da Trapani per crescere a livello lavorativo, scegliendo Palermo in Serie A e rifiutando altre Serie B di valore per amore dei granata. La cavalcata è stata possibile grazie alla società e un grande presidente: è una piccola realtà che ci tiene molto. Sono arrivato con un Trapani messo male in classifica e ci siamo rimboccati le maniche. La stessa cosa che dovremo fare qui visto che anche qui ho trovato grandi dirigenti. Sul mercato abbiamo preso gente motivata che in pochi conoscevano e che poi tutti volevano. Il passato è andato, adesso c’è il presente. Non avevo l’assillo di lavorare: ho ripreso perché mi ha chiamato il Parma, altrimenti sarei stato tranquillamente a casa dopo l’esperienza a Palermo. Budget per gennaio? Ancora no, prima devo vedere la squadra. Per fortuna io e i miei collaboratori eravamo già venuti a vedere il Parma in passato, per altri motivi. Un’idea ce l’abbiamo ma devo entrare dentro lo spogliatoio. Io i problemi li risolvo in famiglia, all’interno. Da fuori tutti possono parlare, io gli eventuali problemi voglio vederli da dentro e poi risolverli. Inoltre non basta avere il budget giusto, ricordo che c’è una lista di 16 over da rispettare».