PSG, Verratti: «Resto qui e vinco con la Nazionale» - Calcio News 24
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2013

PSG, Verratti: «Resto qui e vinco con la Nazionale»

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ITALIA PSG VERRATTI – I passi in avanti Marco Verratti non li fa solo per quanto riguarda la crescita calcistica e personale, ma anche a livello mediatico: il centrocampista del Paris St Germain, infatti, è finito nella “scuderia” della Puma, sponsor del club, ma anche di campioni come Buffon e Chiellini, o di altri club come Arsenal e Borussia Dortmund. Lui, però, dice di non essere cambiato: «Credetemi: sono sempre lo stesso. Stesso telefonino, stessi comportamenti, stessi amici, che, altrimenti, mi fanno un c… così. Non sono cambiato e credo che questa sia la mia forza. Non ho ancora capito che sto diventando importante, continuo a pensare che il calcio sia un divertimento. Cosa ha comprato con i primi soldi? Due case, una a Pescara. E il macchinone? Devo ancora fare la patente. Ma la prenderò. Se sto bene a Parigi? Sì, molto. E non mi muoverò. Sono felice di essere entrato in un progetto importante e nella storia del club vincendo la Ligue 1. Vorrei provare a vincere la Champions. Differenze con l’Italia? I dolci loro sono migliori. La pasta me la compro e una volta al giorno la mangio», ha dichiarato il regista abruzzese ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato della convocazione nell’Under21 di Devis Mangia e del flop del “suo” Pescara: «Ne sono orgoglioso. Confermo che la maglia azzurra della Nazionale A è il massimo per un calciatore. Ma sono felice di andare in Under, di provare a vincere l’Europeo. Sapevo che sarei venuto qui. Non mi capiterà più un’occasione del genere e nel curriculum di un giocatore sarebbe un titolo prestigiosissimo. Io stella? E dove li mettiamo Insigne, Immobile, Destro, Florenzi? Ci sono grandi giocatori in questa squadra. E poi non pensiamo che io possa risolvere le partite da solo. Con chi sono in contatto dell’Under? Capuano, Immobile e Insigne. Erano insieme a Pescara, non ho mai perso il contatto. Retrocessione Pescara? Erano inferiori. Quelle vittorie iniziali sono state un po’ fortunose. Ma la squadra non è stata fatta bene. Mi dispiace molto, sono troppo legato a Pescara, agli amici Zanon e Maniero. Un giorno vorrei giocarci in Serie A. Era il mio sogno da bambino».

Infine, Verratti ha parlato dei suoi punti di riferimento a livello di allenatori, svelato l’idolo nel suo ruolo e commentato la chiusura della Juventus nei suoi confronti: «Ancelotti? A noi non ha detto che va via. Mi dispiacerebbe davvero se cambiasse. È una persona fantastica, anche fuori dal campo. Non c’è mai stato uno screzio in spogliatoio. Ha scelto me, poteva prendere chiunque, lo ringrazierò a vita. Litighiamo pure, mi dice quando sbaglio. Zeman parla poco, ma quando parla dice cose che non ti scordi. Prandelli prepara benissimo le partite, tatticamente è perfetto. Il mio idolo nel ruolo? Pizarro. Non butta mai via un pallone, dimostra ancora di essere un grande. Poi sia chiaro, in Italia Pirlo è un numero uno. Conte preferisce Pogba? Ha ragione. Pogba è un fenomeno. Io lavoro per migliorarmi e la crescita passa attraverso la cura dei dettagli. E in questo senso sono cresciuto. Ora so quando devo o non devo fare una cosa. E ho la fortuna di giocare accanto a Ibra. Senza di lui potevamo non vincere il titolo».