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Repubblica denuncia il “sistema Pozzo”: e l’Udinese annuncia querele

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L’inchiesta di Repubblica contro la famiglia Pozzo: ma arriva la smentita da parte della proprietà dell’Udinese

Sta creando non pochi scossoni l’inchiesta pubblicata da La Repubblica sul presunto «sistema Pozzo», l’ormai collaudato gioco ad incastri orchestrato dalla famiglia che detiene la proprietà dell‘Udinese, del Granada e del Watford, per riciclare denaro, evadere il fisco italiano e spagnolo e drenare tutto nei bilanci della società inglese. Secondo La Repubblica, ad indagare sui Pozzo sarebbero sia il procuratore di Udine Antonio De Nicolo che José de la Mata di Madrid.

Il magistrato spagnolo del Juzgado Central de Instrucción numero 5, che si occupa di reati economici, ha spiegato che oggetto delle investigazioni «sono le presunte irregolarità commesse da Gino Pozzo ed Enrique Pina Campuzano, nonché dalle imprese e dai club di calcio a loro collegati» . Si parla dunque del figlio del patron dell’Udinese, Giampaolo Pozzo – accusato sia in Italia che in Spagna di frode fiscale – e di Pina Campuzano, ex presidente del Granada arrestato un mese fa. Secondo le carte istruttorie visionate da Repubblica, i club formano il cosiddetto triangulo mercantíl: «I ricavi generati dalla vendita dei giocatori vengono sistematicamente distratti all’Erario dei rispettivi Paesi e vanno a finire in una holding lussemburghese chiamata Fifteen Securitisation». Quest’ultima «è collegata a sua volta con altre due holding nello stesso paradiso fiscale, la Gesapar e la Kalmuna, che sono le vere proprietarie dell’Udinese Calcio. Entrambe controllate da Gino Pozzo».

Dalla Guardia di Finanza spiegano che il Watford, «grazie ai diritti televisivi della Premier League è diventata la gallina dalle uova d’oro del Sistema Pozzo». La Procura italiana ha contestato all’Udinese 63 milioni di euro per nove operazioni ritenute inesistenti, una 40ina dei quali sarebbero finiti nelle casse del Watford, il resto al Granada, che dopo un po’ li avrebbe girati agli inglesi. A far crollare il presunto castello dei Pozzo sarebbero state anche le rivelazioni di Enrique Pina, ex numero uno del Granada, che per uscire dal carcere sta collaborando con gli inquirenti delineando per se stesso il ruolo di presidente fantoccio. Questi, rispetto al fondo di investimento lussemburghese Fifteen Securitasation, terminale del 90-95% degli scambi tra Granada, Udinese e Watford, ha spiegato: «Non abbiamo mai svolto attività per identificare chi fosse dietro al fondo. Mi sono fidato di Gino, che era il proprietario. Penso che era lui a contrattare».

Dal canto suo l’Udinese sul suo sito ha già smentito con forza la ricostruzione di Repubblica e «attesa la gravità dei fatti falsamente attribuiti alla società e al dott. Gino Pozzo si è già provveduto a conferire incarico al proprio legale per procedere, in via di assoluta urgenza, con la presentazione di querela in sede penale per l’ipotesi di diffamazione aggravata, nonché con azione civile volta a richiedere il risarcimento dei danni arrecati, quantificati nella misura di euro 10.000.000, con richiesta urgente di sequestro conservativo nei confronti dei responsabili della redazione e della pubblicazione dell’articolo incriminato. La società offre cauzione in ordine all’invocato provvedimento cautelare, nella misura che verrà ritenuta congrua dal giudice, a dimostrazione della correttezza del proprio operato e del convincimento della bontà e del fondamento delle proprie ragioni».