2023
STATS – I capolavori di Vicario: ha già raggiunto il top?
Guglielmo Vicario è la testimonianza di come i numeri possano essere leggermente ingannevoli. Per capire l’importanza della stagione 2022-23…
Guglielmo Vicario è la testimonianza di come i numeri possano essere leggermente ingannevoli. Per capire l’importanza della stagione 2022-23 del portiere dell’Empoli partiamo dal confronto statistico con quella passata, scoprendo alcune differenze.
Nel 2021-22 Vicario non aveva saltato neanche una gara con i toscani: 38 su 38, una continuità di prestazioni che ha convinto la società a puntare su di lui: gli 8 milioni e mezzo versati nelle casse del Cagliari dopo averlo avuto una stagione in prestito sono stati un ottimo investimento, il riconoscimento di un percorso importante fatto dal numero 13. Sul piano del rendimento Guglielmo aveva fatto la differenza. E quelli nel suo ruolo che riescono a garantire un alto livello a lungo, permettono di raccogliere quel gruzzolo di punti necessari per una provinciale per vivere in tranquillità. Eppure, due errori abbastanza evidenti c’erano stati, in un quadro così positivo: alla prima giornata quando aveva pasticciato franando su Acerbi e determinando l’assegnazione di un calcio di rigore; poi, in Empoli-Milan, si era macchiato di una forte responsabilità sul raddoppio firmato da Kessie.
Nel 2022-23 Vicario ha giocato 7 gare in meno. Colpa di una botta al costato che gli ha fatto saltare la parte centrale del girone di ritorno. Ma se la quota presenze è stata inferiore, i voti in pagella sono cresciuti considerevolmente in virtù di un ruolino di marcia privo di incertezze. Anche in alcune gare chiuse con una sconfitta, è stato bravissimo nel contenere i danni. E ci sono alcuni interventi capolavoro che vanno celebrati come si deve: la grande parata su Ikoné nell’esordio al Castellani con la Fiorentina; il rigore parato a Koopmeiners alzando la gamba sinistra mentre era in tuffo; la tripla parata con la Roma nella stessa azione: 5 secondi che hanno determinato un autentico capolavoro da incorniciare, per la disperazione rispettivamente di Dybala, Mancini e Abraham. Ed anche all’ultima giornata, quasi come firma finale, ha detto no a diversi tentativi di Immobile. Domanda doverosa, a questo punto: è già al top o può migliorare ancora?