Vieri a tutto tondo: «La Juve? Quattro categorie sopra le altre. Inter e Milan devono imparare...» - Calcio News 24
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Vieri a tutto tondo: «La Juve? Quattro categorie sopra le altre. Inter e Milan devono imparare…»

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Christian Vieri ripercorre la sua carriera e dice la sua sulla Serie A, vedendo ancora il potere superiore della Juventus

Christian Vieri ha ripercorso i momenti della sua carriera di calciatore, tra delusioni e l’emozione della maglia azzurra. Poi, la sua opinione sulle squadre italiane. «Un pò mi manca fare il calciatore, ma ho imparato a vivere serenamente, soprattutto dopo diversi anni che non gioco. Rimpianti? Non ne ho, a volte ho preso decisioni che si sono rivelate giuste, altre no – le parole dell’ex attaccante in un’intervista a fanpage.it – Sono contento di ciò che ho fatto. Oggi molti giocatori se ne vanno in Cina, lo avrei fatto anche io di andare a guadagnare 40 o 50 sacchi all’anno. Delusioni? Fanno parte del calcio, come contro la Corea del Sud al Mondiale 2002: dovevamo vincere nonostante l’arbitro, stessa cosa il 5 maggio con l’Inter, ma non ci siamo riusciti. La Nazionale? Indossare la maglia azzurra è stata un’emozione devastante, la cosa più bella del mondo». Poi, sull’attuale Serie A: «Spalletti è il miglior allenatore in circolazione a livello mondiale. E’ uno che ha i cogli…, fa allenare bene la squadra, la fa giocare. La Juve? Continua a vincere perchè è quattro categorie avanti alle altre, la società è brava sul mercato. Vincere all’estero? Ha fatto due finali in tre anni, non è poco comunque. Donnarumma? Non sto seguendo il suo caso, no posso giudicare, posso solo dire che lui è un ragazzo in gamba e ha un grande procuratore, sanno loro cosa fare. Inter e Milan? Di certo non possono andare avanti così, devono imparare a comprare giocatori veri, che fanno la differenza. Il Napoli? Gioca bene, è divertente, ma vincere lo scudetto è altro. La Roma non credo, la vedo più dietro, poi adesso che Spalletti è andato via, nella Capitale non è facile allenare, tantomeno vincere lo scudetto».