2013
Milan, Zaccardo alza la voce: «Allegri, dimmi se ti servo»
CALCIOMERCATO MILAN ZACCARDO – Con la maglia rossonera ha giocato solo 45 minuti, troppo pochi per lui che è arrivato a gennaio al Milan con tante speranze: Cristian Zaccardo pensa ancora che la squadra meneghina possa essere un punto d’arrivo, ma vuole maggiori garanzie per la prossima stagione.
«Lo penso ancora. E, infatti, sono pronto a ricominciare con lo stesso impegno. La mia idea è quella di lottare per guadagnare posizioni, ma devono dirmi se gli servo. Il Milan è un club pazzesco, organizzato, non ti fa mancare niente, lavora per te. Anche per questo vorrei essere parte del progetto. Se ho parlato con Allegri? Mai. Forse a un certo punto avrei dovuto farlo io. La psicologia può servire in certi casi. Tornare a Parma? Ghirardi mi vuole bene, ci sentiamo e mi dice sempre che le porte sono aperte. Io stavo comprando casa a Parma e pensavo di finirci la carriera, ma poi è arrivato il Milan dove non ti manca nulla. È andata male, tecnicamente, ho sofferto in silenzio. Anche se è davvero dura passare dal giocare sempre al non giocare mai. Io sono ancora innamorato del pallone, del gioco, della domenica», ha dichiarato il difensore a La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato del suo rapporto con alcuni allenatori e di Mario Balotelli:
«Con chi tornerei a lavorare? Guidolin, il migliore di tutti. Lo seguirei ovunque. Donadoni è simile, cura i particolari e chiede tanta concentrazione, Allegri è bravo sul possesso palla, lui sa che il Milan deve fare la partita. Balotelli? Il più forte calciatore del Milan. Ha fisico, tecnica, ti sposta. È tosto, freddo, non gliene importa niente di nessuno. Non gli ho mai visto sbagliare un rigore in allenamento, esattamente come in partita. Guarda il portiere e colpisce col piatto. Ma aggiungo che tenere El Shaarawy è un gran colpo. In allenamento soffro di più con lui perché è velocissimo. Il Milan ha la coppia d’attacco più forte della Serie A. Ma a Parma faticavo pure con Belfodil. Un attaccante pazzesco. L’Inter ha fatto un affare».