2013
Chelsea, Lampard: «Mourinho fondamentale, ecco perché…»
CHELSEA LAMPARD INGHILTERRA MOURINHO – Intervenuto ai microfoni di “Talk Sport”, Frank Lampard, centrocampista del Chelsea, ha rilasciato alcune battute per parlare di alcune tematiche legate all’attualità dei Blues. In particolare, “Lamps” riflette sulla sua decisione recente di prolungare il suo contratto con i londinesi per un’altra stagione: «A gennaio sembrava potessi andarmene dal Chelsea. L’allenatore è cambiato e non c’era la giusta stabilità al club, c’era l’intenzione di guardare al futuro. Da gennaio fino a marzo-aprile pensavo che questa sarebbe stata la mia ultima stagione al Chelsea. C’erano un paio di chance per me, sia di permanenza sia per una partenza, ma non potevo pensare ad indossare un’altra maglia diversa da quella del Chelsea. È ormai più che una seconda pelle per me dopo dodici anni. Ho molto rispetto per gli altri club di Premier League, soprattutto quelli in alto, ma non sarei stato in grado di cambiare casacca».
INGHILTERRA – Dopo gli annunci dei ritiri dalla nazionale da parte di Terry e Ferdinand, il 34enne ha voluto rassicurare i tifosi ed ha affermato che non è pronto a dire “no” al suo paese: «Sono sempre più innamorato della nazionale inglese con il passare degli anni. Non mi stavo divertendo qualche tempo fa, ma con gli anni ho apprezzato sempre più il fatto di poter rappresentare il mio paese. Non è una cosa che dura per sempre e bisogna godersi il momento quando c’è. Non ho comunque problemi ad ammettere che ho mancato alcuni appuntamenti fondamentali con la maglia dell’Inghilterra».
MOURINHO – Da oggi è ufficiale la separazione di José Mourinho dal Real Madrid. Il tecnico lusitano pare essere prossimo ad un accordo ufficiale con il Chelsea, un ritorno del lusitano in quella che è stata la sua casa, dove ha generato rapporti duraturi nel tempo, come quello con Lampard, che ne elogia le qualità: «La sua resta una presenza ed un’aura. Galvanizza le persone attorno a se. La sua fiducia nei suoi mezzi riflette sulle sue squadre, io sono stato influenzato molto da lui quando era qui. Tatticamente è una vera volpe e ti prepara ad ogni evenienza durante la settimana. Riesce sempre a spremere i giocatori per farli rendere al meglio, oltre che creare un senso di gruppo che non ho mai visto in nessun altro club. È grandioso nel maneggiare la sua squadra ed è bravo anche nel dialogo con i singoli, oltre che essere pungente ed azzeccato con la stampa. A volte crea un po’ di clamore, ma lo fa per proteggere i suoi giocatori. Mi ha portato a credere che potessi migliorare ancora rispetto del livello che avevo raggiunto prima del suo arrivo. Pensavo di essere un buon calciatore al tempo, ma non mi ero accorto del mio completo potenziale. Lui mi disse: “senti, tu puoi diventare uno dei top”. Riuscì a farmelo credere. Forse sono un po’ facilmente impressionabile, ma me l’ha detto e da lì ho solo provato a raggiungere l’obiettivo. Credo di aver avuto tanti ottimi allenatori, ma lui è quello che ti stimola maggiormente e ti sprona a tirare sempre fuori il massimo. Siamo tutti essere umani e se l’allenatore non ti parla o dice cosa vuole da te, viene difficile instaurare un rapporto di fiducia. Mourinho mi ha dato sicurezza in me stesso ad un livello che non avevo mai provato».