Inter, Stramaccioni a 360°: "Alla Juventus invidio solo lo stadio, sul mercato..." - Calcio News 24
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2012

Inter, Stramaccioni a 360°: “Alla Juventus invidio solo lo stadio, sul mercato…”

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INTER STRAMACCIONI JUVENTUS CONTE NAPOLI PAULINHO BALOTELLI ROSSI CASSANO – Un Andrea Stramaccioni è stato protagonista di una lunga e interessante intervista, rilasciata per i colleghi di Tuttosport. Il tecnico dell’Inter dimostra subito di avere le idee chiare, innanzitutto quando la redazione del quotidiano torinese gli chiede delle ambizioni da scudetto della formazione nerazzurra: “Ci sono due discorsi da fare. Uno di blasone e uno tecnico. Una società come l’Inter deve puntare al massimo, se ti chiami Inter devi arrivare in fondo in tutte le competizioni. Per me, invece, che sono un allenatore chiamato a guidare un nuovo ciclo, non è intelligente parlare ora di obiettivi come lo scudetto, la coppa o la controcoppa. Dobbiamo migliorare di gara in gara. Poi guarderemo la classifica in primavera e vedremo a che punto siamo. Il progetto Juventus? L’unica cosa su cui si può prendere spunto è lo stadio. In questa cosa sono stati precursori, lo Juventus Stadium è stato un passaggio importante. Ora abbiamo un progetto noi, lo hanno altri club, il calcio va verso questa strada. Per il resto non mi viene in mente niente in cui la Juventus sia arrivata prima. Conte? I risultati parlano per lui. Ha avuto lintelligenza di cambiare, aveva in mente una squadra, ha modificato in base ai feedback che gli arrivavano dal campo. Era partito con il 4-2-4, dal campo arrivavano altre risposte che non lo soddisfacevano, è passato al 4-3-3 ed è arrivato al 3-5-2 attraverso un percorso. Mazzarri ci ha sempre giocato, Conte ci è arrivato. La stessa cosa fatta da me all’Inter? È vero, però onestamente, lo abbiamo fatto in tempi più brevi perché ci siamo arrivati già a settembre. E a dirla tutta, già dalla partita con la Roma avevo in mente di giocare a tre. Perso Maicon, avevo capito che questo organico sarebbe stato più a suo agio con i tre dietro. Soprattutto per i difensori centrali e per i terzini, ma anche per l’assenza di esterni alti e la tipologia dei centrocampisti. Cosa mi aspetto dal mercato? È normale che, trattandosi di un progetto nuovo, sia genetico dover migliorare nei vari reparti. In estate non abbiamo preso nessun giocatore che non volevamo, questo voglio dirlo chiaramente. Ma è evidente che l’organico possa essere perfezionato. Tranne Juventus e Napoli, tutte possono perfezionarsi, però le basi per il progetto sono state gettate. Abbiamo in testa degli obiettivi. Se sarei pronto a gestire Balotelli? È una fantadomanda. Io ho un debole e ce l’ha anche il presidente per i giocatori di grandissima qualità. Antonio l’avevo conosciuto prima che arrivasse all’Inter. E questo è stato fondamentale, decisivo per il suo arrivo all’Inter. Mario, a parte una stretta di mano il giorno della mia presentazione ad Appiano Gentile, io non posso dire di conoscerlo. Quindi sarebbe un’operazione differente. Giuseppe Rossi? Lo conosco da quando il suo gruppo degli 87 con il Parma vinse lo scudetto. Lui era l’attaccante, in coppia con Lupoli. È un talento incredibile. Gli auguro di stare bene, di tornare e non avrà problemi a trovare una grande squadra. Paulinho? Rappresenta uno dei centrocampisti brasiliani più interessanti, in ascesa. È un centrocampista centrale che può giocare sia in una mediana a due, sia da interno in una linea a tre. Ha le capacità di fare gol, ha tempi di inserimento particolarmente pericolosi e abbina qualità nel recupero palloni. L’abbiamo seguito noi e altri club, ma ora è del Corinthians ed è giusto che sia concentrato sul mondiale per club. Chi gioca quando rientra Sneijder? Innanzitutto non lo vedo come un problema, mi viene da sorridere. Per esempio, ci fosse stato contro la Fiorentina, avrebbe giocato dove ho messo Coutinho. Quando tornerà potrà giocare in diversi ruoli, la sua collocazione ideale è trequartista nel 4-2-3-1 ma può farlo nel rombo oppure giocare, come in nazionale, terzo di sinistra a centrocampo.