Udinese, Pinzi: "La nostra forza? La paura..." - Calcio News 24
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2012

Udinese, Pinzi: “La nostra forza? La paura…”

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UDINESE PINZI – A pochi giorni dall’esordio nei preliminari di Champions League, Giampiero Pinzi ha svelato lo stato d’animo dell’Udinese. L’esperto mediano bianconero, ai microfoni dei colleghi della Gazzetta dello Sport, ha anche svelato un particolare interessante sulle motivazioni della formazione friulana: “Che squadra ho trovato? Come al solito nuova, con tanti giovani, ma ormai sono abituato. La cosa più importante è che entrino presto in sintonia col nostro mondo e siano svegli. Pochi italiani? Vero, siamo un po’ pochini, ma l’obiettivo è vincere, non parlare e scherzare in romano o napoletano. Per quello ci siamo io, Domizzi e Coda. La società mette a disposizione tutto e attua una politica che ormai ci invidiano anche in Europa. I preliminari di Champions? Stiamo lavorando bene. La Champions ho avuto la fortuna di giocarla due volte: con la Lazio di Eriksson, debuttai contro la Dinamo Kiev, e con l’Udinese di Cosmi. È una roba da brividi, giochi negli stadi veri, respiri un’atmosfera di festa perché ci sono i calciatori più forti del mondo. È la cosa che ti fa restare in casa inchiodato alla tv il martedì e il mercoledì. Se pensiamo di essere forti dopo due qualificazioni in Champions? No, non fa parte del nostro modo di pensare. È la paura la molla di tutto. Quella che ci ha fatto lottare su ogni pallone e non mollare mai. Lo scorso anno temevamo di dover lottare per la salvezza. A un certo punto ci abbiamo creduto tenendo lo stesso spirito. Muriel? Ha qualità e velocità al di sopra della norma. Guidolin è la persona giusta per farlo esplodere. Ma se si paragona a Sanchez deve sapere che Sanchez era sempre il primo ad arrivare all’allenamento e l’ultimo ad andar via. Se ha voglia di sacrificarsi, Luis con Totò Di Natale può formare una grande coppia. La Nazionale? Ci speravo. Ma Prandelli aveva un gruppo collaudato e ha fatto bene a inserire Verratti che ha un futuro. Ho visto le partite tifando per l’Italia, resto un nazionalista convinto.