Juventus, Marchisio: "Dimostreremo che siamo i più forti" - Calcio News 24
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2012

Juventus, Marchisio: “Dimostreremo che siamo i più forti”

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JUVENTUS MARCHISIO – Da Pechino arrivano le dichiarazioni, rilasciate in conferenza stampa da Claudio Marchisio. Il centrocampista della Juventus ha toccato diversi temi, partendo ovviamente dalla sfida di Supercoppa di sabato contro il Napoli: “Dobbiamo dimostrare contro il Napoli di essere i più forti, ci giochiamo il primo trofeo della stagione, siamo i campioni in carica e vogliamo farlo vedere sul campo. Questa maglia ha sempre fame. Il Napoli? Negli ultimi anni sono cresciuti molto, con innesti di qualità e ci hanno sempre dato del filo da torcere. Come ho detto però i campioni in carica siamo noi e anche loro sanno si affrontare una squadra tosta, che vuole continuare a vincere. I rinforzi? D’altra parte lo scorso anno giocavamo una gara a settimana, per quanto con tutti i vari rinvii abbiamo attraversato un periodo in cui ci sono stati diversi turni infrasettimanali. C’era bisogno di forze fresche, anche a centrocampo, dove, dopotutto, di vincono le partite. La società si è mossa benissimo e Asamoah e Isla sono giocatori importanti, che hanno fatto la fortuna dell’Udinese in questi anni. Di Asamoah mi ha parlato benissimo Di Natale, mentre eravamo in Nazionale e in effetti è un ragazzo splendido, oltre che un giocatore prezioso e duttile. Il mister lo ha provato come esterno di centrocampo nelle amichevoli e ha fatto benissimo, ma può giocare anche come mezz’ala. Un nuovo nome in attacco? Io mi tengo stretti i nostri attaccanti, ai quali quest’anno si è aggiunto Giovinco, che si è subito inserito benissimo e non avevo dubbi su questo. Seba è maturato, gli anni passano e a Parma ha potuto giocare con maggiore serenità, facendo vedere quanto vale. Sono stato con lui in Nazionale e in vacanza e so che vuole fare altrettanto qui. L’accoglienza dei tifosi? E’ segno di quanto sia importante la Juve nel mondo e non possiamo che ringraziare tutti i nostri tifosi cinesi che ci seguono e ci aspettano in albergo per un autografo o una foto. Qui sono forse più seguiti il campionato spagnolo o quello inglese, ma il calcio italiano non è inferiore e l’Europeo condotto dalla Nazionale lo dimostra. Le vicende extra-calcistiche? Noi pensiamo solo alla partita. Abbiamo la pelle dura e vedendo il mister, sempre concentrato, non possiamo non esserlo anche noi. Tutto quello che ci accade intorno non ci tocca, anzi, ci dà la carica. E’ un po’ l’indole di noi italiani. Il numero 10? L’ho indossato qualche volta nelle Giovanili e non nego che qualche anno fa, quando giocavo da attaccante, vestire quello della Prima Squadra era il mio sogno. Il 10 è stato indossato da campioni che con un tocco o un’invenzione incendiavano le folle, penso a Platini, Baggio, Del Piero… Io però non sono quel tipo di giocatore. Credo di essermi ritagliato un’identità precisa e penso che l’8 mi si addica maggiormente.