2016
Le ore calde di un Napoli allaltezza della seconda fascia
Calciomercato Napoli: obiettivi e scenari del club di Aurelio De Laurentiis
Il Napoli non ha intenzione di attendere: vuole affondare il colpo con il Sassuolo per Sime Vrsaljko e – con il prossimo rinnovo di Albiol – definire il pacchetto arretrato, per poi procedere ai necessari innesti in mediana. L’obiettivo, a costo di essere ripetitivi, è quello di anticipare i tempi: sfruttare gli introiti derivati dall’accesso diretto alla prossima Champions League per giungere in quel di Dimaro (consueta sede del ritiro estivo) con il grosso del lavoro ultimato.
VANTAGGIO SULL’ATLETICO – Il Sassuolo ha garantito al Napoli una sorta di via preferenziale per l’operazione Vrsaljko: sono palesi le dichiarazioni dei vertici dirigenziali del club emiliano, che raccontano di una trattativa in essere esclusivamente con il club partenopeo. Segnale di un Napoli che si è mosso bene e con anticipo, ma che dovrà trovare gli argomenti necessari per definire l’accordo con il Sassuolo e convincere l’entourage del calciatore, attratto dall’interesse di diversi club esteri, su tutti quell’Atletico Madrid incontrato proprio in occasione della recente finale di Champions League. Ad oggi non si pensa ad alternative: il presidente De Laurentiis è intenzionato a portare a casa l’esterno destro croato, ulteriormente stimato per la sua adattabilità sulla corsia opposta.
SI FA SPAZIO HERRERA – Non c’è da nascondersi: il Napoli aveva puntato forte sull’innesto di Davy Klaassen, in cima ai desideri di Sarri per quella polivalenza tattica che consentiva impiego da trequartista come da mezzala (nell’ottica di un Napoli votato all’imposizione della propria proposta calcistica), ma l’affare non s’ha da concludere. I timori del calciatore su un imminente trasferimento hanno avuto la meglio. In questo caso sì, spazio alle alternative: in primis il nome di Hector Herrera. Gli addetti ai lavori lo hanno conosciuto nello scenario di Brasile 2014, quando era da un anno nel calcio europeo, lì dove espresse gran parte del suo repertorio: corsa palla al piede ed abilità nel tramutare in brevissimo tempo l’azione da difensiva ad offensiva, ottimi fondamentali, disinvoltura palla al piede, ritmo.
LA SITUAZIONE – I più attenti però lo avevano già messo nel mirino due anni prima: Londra 2012, Olimpiadi, Messico medaglia d’oro. In finale sul Brasile dell’astro Neymar. Classe ’90 ed allora militante in patria nel Pachuca, il passaggio nel calcio europeo ne ha sgrezzato il talento trasformandolo passo dopo passo in un credibile prototipo di centrocampista europeo. Ma il Napoli in mediana vuole procedere a due innesti: andrà via Valdifiori, Chalobah è già tornato al Chelsea dopo il prestito secco annuale. Si punterà su Grassi più di quanto (non) sia stato fatto nel corso della sua breve parentesi partenopea, ma l’alternanza campionato – Champions League impone di farsi trovare pronti sotto il profilo quantitativo e qualitativo.
AL VAGLIO – Se il Napoli riuscirà a chiudere con il Porto per Herrera (già trovata l’intesa con il calciatore, che dal ritiro del Messico aspetta soltanto l’ok per firmare, dopo le 9 reti siglate nel recente campionato portoghese), abbinerà all’innesto del messicano quello di uno tra Vecino e Zielinski. Classe ’91 il primo, ’94 il secondo: pronti, prontissimi per la Serie A. Tradotto: un innesto di livello dall’estero, uno magari di caratura appena minore ma già reattivo per le esigenze del campionato italiano. Entrambi attualmente impegnati con le rispettive compagini nazionali: a Vecino toccherà elevare il basso livello qualitativo del centrocampo uruguaiano (unico storico punto debole della Seleccion), per Zielinski l’occasione di mettersi in mostra con una nazionale ambiziosa come la Polonia. Anche in tal senso al Napoli toccherà anticipare i tempi: le vetrine internazionali portano con sé rischi di visibilità ed incremento del prezzo. Ideali per una mediana a tre: Vecino – sotto la guida di Paulo Sousa – si è specializzato in senso della posizione ed impostazione, Zielinski è un profilo più mobile, sì abile nel palleggio ma soprattutto nell’aggressione degli spazi. Maurizio Sarri li ha guidati entrambi nella stagione (2014-15) che gli è valsa il grande salto al timone del Napoli: profili graditi, c’è da scommetterci. Ore roventi in casa Napoli, con la Champions alle porte (partenopei in seconda fascia!) è vietato sbagliare.