2013
Ancora rigori ma vince lItalia: successo meritato, nellUruguay brilla Cavani
Tra Italia e Uruguay è 2-2 alla fine dei tempi regolamentari: ai rigori vincono gli azzurri
CONFEDERATIONS CUP FINALE 3° POSTO ITALIA URUGUAY SINTESI – E’ il giorno delle finali in Brasile: la tanto attesa supersfida tra Spagna e proprio i padroni di casa verdeoro e la discutibile sfida per il terzo posto – in una competizione ad otto squadre e disputata alle ore 13 locali – tra Italia ed Uruguay. La squadra di Prandelli incerottata (spiccano le assenze di Barzagli, Pirlo e Balotelli), a ranghi completi l’Uruguay di Tabarez.
A dispetto delle attese la partita si avvia su ritmi decisamente intensi: l’Uruguay sfrutta il dinamismo dei suoi attaccanti ma è l’Italia al 7’ a rendersi pericolosa per prima con uno stacco di testa di Chiellini – assist di Diamanti da calcio piazzato – che termina di poco a lato della porta difesa da Muslera. I sudamericani pericolosi al 12’: percussione centrale di Cavani che si procura una punizione dal limite calciata poi rasoterra da Forlan, attento Buffon. Molto attivo l’asse De Rossi – De Sciglio: al 16’ il romanista trova l’esterno che serve la palla in mezzo per l’inserimento di Candreva, para Muslera e solo dopo qualche minuto il centrocampista laziale si ripete con una gran botta dalla distanza. Al 24’ minuto Italia meritatamente in vantaggio: punizione spettacolare di Diamanti ed ennesima indecisione di Muslera che legge male la traiettoria, palla sul palo e poi sulla testa del portiere ma il più lesto di tutti è Astori a ribadire in rete. Reazione dell’Uruguay al 27’ con un bolide di Suarez che trova la pronta risposta in corner di Buffon; al 32’ Cavani segna di testa da punizione ma il guardalinee ravvede giustamente la sua posizione di offside. Partita molto bella con occasioni da un lato e dall’altro: al 33’ El Shaarawy sfrutta la sponda di Gilardino e sfonda centralmente, la sua conclusione è respinta in corner da Muslera, dall’altra parte Cavani per Maxi Pereira ma è ancora attento Buffon mentre al 40’ è ancora il Faraone a sfiorare il gol. L’Italia chiude il primo tempo in vantaggio grazie ad una partita decisamente propositiva: attenta la retroguardia, ottimi De Rossi in regia e Candreva in inserimento, bene Gilardino da sponda essenzialmente per l’asse sinistro El Shaarawy-De Sciglio ma non è da meno il dinamismo di Diamanti.
Anche nella ripresa i problemi di impostazione dell’Uruguay non si riducono: squadra troppo squilibrata in termini di valori, molto forti gli attaccanti ma slegati dal resto della squadra a causa di un centrocampo fallimentare sotto il profilo della costruzione. E a dirla tutta non brillante neanche in fase di interdizione come invece sarebbe lecito attendersi dalle peculiarità dei vari Rios, Gargano e Rodriguez. Il pareggio arriva al 58’: palla persa sulla destra e break di Gargano, palla a Cavani che trafigge imparabilmente Buffon. Nella ripresa a farla da padrona è la stanchezza dell’Italia: girone più complesso rispetto a quello dell’Uruguay (vedi Tahiti) e semifinale estenuante, dunque l’Uruguay – passato al 3-4-3 – senza strafare riesce a guadagnare metri di campo seppur senza creare tanto. Al 68’ ancora una palla persa con ripartenza dei sudamericani, miracoloso Buffon con un doppio intervento su Forlan. Italia ancora in vantaggio al 73’ minuto: El Shaarawy si procura una punizione dal limite che Diamanti insacca con una conclusione magistrale a scavalcare la barriera. Passano pochissimi minuti e l’Uruguay trova il pari ancora con Cavani: punizione incredibile dalla lunga distanza che piega le mani di Buffon. Ritmi altissimi ma le squadre non trovano il gol della vittoria. Si va ai supplementari.
Nell’overtime a dire il vero non accade granché: il primo tempo supplementare è privo di alcuna occasione degna di nota, a segnalarsi sono soltanto le annose e sterili proteste di Suarez. Nel secondo minitempo al 109’ gran conclusione di Candreva dalla distanza, dopo pochi istanti espulso Montolivo per doppia ammonizione ed Italia – oltre che in sofferenza atletica – in inferiorità numerica: ci provano Suarez e Cavani, ma servono i calci di rigore per decidere il terzo posto della Confederations Cup 2013. Decidono le tre parate di Buffon.
Italia – Uruguay 2-2 (5-4 d.c.r.)
Tabellino
Italia (4-3-3): Buffon; Maggio, Astori (dal 95’ Bonucci), Chiellini, De Sciglio; Candreva, De Rossi (al 70’ Aquilani), Montolivo; Diamanti (all’82 Giaccherini), Gilardino, El Shaarawy. A disposizione: Sirigu, Marchetti, Cerci, Giovinco. Allenatore: Claudio Cesare Prandelli
Uruguay (4-3-3): Muslera; Maxi Pereira (all’81’ A.Pereira), Lugano, Godin, Caceres; Gargano, Rios (dal 107’ Perez), Rodriguez (al 55’ Gonzalez); Suarez, Cavani, Forlan. A disposizione: Castillo, Silva, Aguirregaray, Scotti, Coates, Eguren, Ramirez, Lodeiro, Hernandez. Allenatore: Oscar Washington Tabarez
Marcatori: Astori (I) 24’, Cavani (U) 58’, Diamanti (I) 73’, Cavani (U) 78’
Ammoniti: Italia – Chiellini; Uruguay – Maxi Pereira, Suarez
Espulso: Montolivo per doppia ammonizione
Calci di rigore – Uruguay: Forlan (parato), Cavani (gol), Suarez (gol), Caceres (parato), Gargano (parato); Italia: Aquilani (gol), El Shaarawy (gol), De Sciglio (parato), Giaccherini (gol)