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Bologna, i numeri da record premiano il lavoro di Italiano. E sul futuro il club ha le idee molto chiare
Bologna, la squadra di Italiano continua a far sognare una intera città. E Di Vaio sta già iniziando a programmare il futuro con attenzione
Il Bologna di Vincenzo Italiano è la vera rivelazione di questa Serie A, una squadra che continua a stupire e a sognare in grande, nonostante le cessioni eccellenti e le voci prudenti del direttore sportivo Di Vaio. Dalla promessa di riportare la gente in piazza alla conquista della Coppa Italia e un piazzamento da Champions League, il tecnico ha trasformato la squadra rossoblù in un fenomeno di passione e gioco. Ecco l’analisi odierna fornita da La Gazzetta dello Sport.
La promessa mantenuta: dalla piazza alla Coppa Italia
Il 13 giugno 2024, al suo arrivo a Bologna dopo tre anni alla Fiorentina, Vincenzo Italiano fece una promessa che sembrava quasi un’utopia: «Proveremo a far tornare la gente in piazza, non so come si potrà fare a ripetere una cosa del genere ma troveremo il modo». Quella frase, pronunciata in un contesto di euforia per la qualificazione in Champions, è stata esaudita in pieno: vittoria della Coppa Italia e conseguente sfilata trionfale. Un successo straordinario, ottenuto con una squadra che aveva perso pezzi importanti come Zirkzee e Calafiori, poi Beukema e Ndoye l’estate scorsa. Eppure, il Bologna è oggi a soli tre punti dalla vetta.
La ricetta Italiano
Il segreto di Italiano è una combinazione di qualità, turnover e un attacco sempre pronto a colpire. La sua squadra ha un dogma: non arretrare di un metro, giocare con qualità e aggressività costante, rubare spazio e tempi. In difesa, come dimostrato anche contro il Napoli, se avverte aria di quattro punte, passa a tre o cinque, senza farsi “problemi”. La vera rivoluzione, però, è passata dalle ali, che per Italiano «devono essere attaccanti, non solo esterni d’attacco». Una filosofia che ha portato Ndoye da un gol a undici, e Orsolini a 17 reti l’anno scorso.
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Numeri da record e un futuro luminoso
I numeri fotografano un presente da sogno: +10 di differenza reti (18 a 8), secondo miglior attacco del campionato, la squadra che da inizio ottobre ha segnato più gol insieme all’Inter. Non perde dalla terza giornata in campionato (Milan) e in assoluto da fine settembre, con 10 risultati utili consecutivi. Un inizio di stagione mai visto nell’Era dei tre punti, con 3 punti in più rispetto a un anno fa. Nelle cinque gare casalinghe di questo campionato, ha vinto quattro volte (un pari) con ben quattro “clean sheets”, e contro il Napoli ha giocato anche con il giovanissimo Massimo Pessina in porta, classe 2005.
Le parole di Di Vaio e la missione mercato
Nonostante l’onda anomala di entusiasmo, Marco Di Vaio, ds del Bologna, ha cercato di placare gli animi: «Non possiamo definirci una squadra che può lottare per lo scudetto, almeno in questo momento della stagione. Non è scaramanzia, è realismo». Un realismo che non frena la missione di Di Vaio, che nel frattempo è già al lavoro sul mercato, visionando giovani talenti come Mattia Felici e Riyad Idrissi.
Infortuni e rientri: un equilibrio da mantenere
Il Bologna deve fare i conti con gli infortuni, con Freuler fuori fino a dicembre e Skorupski che potrebbe stare fermo per un mese e mezzo. Ma la buona notizia è il rientro di Immobile, finalmente pronto. Tutto questo è reso possibile dalla profondità della rosa e dalla filosofia di Italiano: «Ha fatto capire quanto sia importante costruire un gruppo lungo e solido. Non ha mai schierato una formazione uguale all’altra in due partite di fila. C’è prima il Bologna e poi ogni singolo». Un modello di successo che continua a far sognare la città.