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Buon compleanno a… Dany Mota Carvalho

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Oggi Dany Mota Carvalho compie 25 anni. Si trova a cavallo di una vittoria del suo Monza a La Spezia e un’altra possibile impresa

Oggi Dany Mota Carvalho compie 25 anni. Si trova a cavallo di una vittoria del suo Monza a La Spezia e un’altra possibile impresa domani sera, in casa con la Roma. Insomma, ha decisamente la faccia felice e questo è un bel compleanno, probabilmente il migliore della sua vita, professionalmente parlando. Anche se venerdì sera, in Liguria, non è riuscito ad andare in gol pur avendone costruito le premesse. Vale per la definizione della sua attuale identità calcistica ciò che ha scritto La Gazzetta dello Sport per l’ultima partita che ha giocato: «quando parte fa il vuoto». Un po’ come la sua squadra rispetto alle altre pericolanti. Tanto da avere già celebrato la permanenza in Serie A su Instagram, con un’immagine che raffigura tutti i giocatori attorno a Raffaele Palladino e i massimi dirigenti, accomunati dallo slogan «Buona la primA»: la maiuscola finale non è un errore di stampa ma la giusta proporzione per l’impresa fatta.

Per il ragazzo nato in Lussemburgo da una famiglia portoghese la soddisfazione è grande perché anche per lui questo era il primo anno nel calcio che conta. Superate le difficoltà iniziali, Mota Carvalho ha superato pienamente l’esame, anche grazie al feeling stabilito dal gruppo con il nuovo tecnico, quasi che tra giovani ci si capisse meglio, si parlasse la stessa lingua e si creassero nuovi presupposti, come rivelato dallo stesso Dany: «Da quando è arrivato mister Palladino tante cose sono cambiate e si è notato sin dalla prima partita. Da lì è stato un altro lavoro, i giocatori sono gli stessi ma il mister ci ha cambiato tanto e siamo felici di averlo con noi». Sarebbe una sorpresa che adesso, quando mancano 6 partite, un brutto finale andare a sbregare un’ottima stagione. Lo sarebbe principalmente perché i brianzoli stanno dimostrando che salvarsi non basta quando si possiedono ambizioni di base e passioni che le muovono. E qualsiasi cosa si possa pensare di loro, persino il più accanito dei detrattori per qualche ragione non può che convenire che se al vertice della società ci sono Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, fermarsi non è lecito, un nuovo obiettivo da raggiungere si prospetta all’orizzonte certamente.

Peraltro, Dany Mota è un calciatore che si era fatto notare prima ancora di cimentarsi nel terreno difficile della massima categoria. Nei due anni e mezzo prima, trascorsi in Brianza, il ragazzo aveva mostrato buone doti, anche se a sentirlo parlare gli mancavano quelle che invidiava a Mario Balotelli: «A lui ruberei la letalità. Ho qualche problema sotto porta, devo imparare ad essere più concreto e prendere esempio da lui mi aiuterebbe in questo. Mi piace definirlo un “matador”, mezza palla in area diventa un gol». I numeri lo confermavano, anche se la crescita realizzativa era reale, testimoniata dalle 12 reti segnate in cadetteria. Tanto che durante l’estate qualche club importante era andato a bussare per portarlo a casa propria. Ad esempio la Lazio, che di un vice-Immobile aveva e ha a tutt’oggi bisogno.

Ed anche la Fiorentina, che pure nel reparto non è priva di nomi, un pensiero lo aveva fatto, individuando evidentemente nelle sue caratteristiche qualcosa di cui aveva bisogno

Probabilmente, ad avere colpito un po’ tutti era stata la sua prestazione con la Nazionale Under 21. Contro i pari grado azzurrini, il Portogallo aveva fornito un saggio del perché, ciclicamente, si parli di una generazione di talenti provenienti da quelle terre. In quella giornata, l’ormai “italianizzato” Dany Mota, che da noi vive dal 2015, aveva regalato gol che si fanno notare.

Del resto, che un portoghese sapesse segnare sulle rovesciate non è una novità. Figurarsi poi per uno come lui, che Cristiano Ronaldo lo ha frequentato quando da giocatore della Juventus Under 23 si allenava con la prima squadra. «Sappiamo com’è, mi ha aiutato tanto nei 6 mesi che sono stato qua, lo ringrazio tantissimo», ha detto quest’anno quando ha giocato Juventus-Monza all’Allianz Stadium. Vincendo e segnando, con tanto di dribbling su Szczesny prima di depositare il pallone in rete.