Buon compleanno a… Kristian Thorstvedt - Calcio News 24
Connettiti con noi

News

Buon compleanno a… Kristian Thorstvedt

Pubblicato

su

Thorstvedt

Oggi Kristian Thorstvedt compie 24 anni. Ieri il suo Sassuolo ha fatto l’impresa all’Olimpico vincendo 4-3 con la Roma e lui se l’è guardata dalla panchina. In Italia lo conosciamo dalla scorsa estate: esattamente dal 12 luglio 2022 quando il suo nuovo club dà l’ufficializzazione di un nuovo ingresso: «L’U.S. Sassuolo Calcio comunica di aver completato la seguente operazione di calciomercato: Thorstvedt Kristian (classe ’99, centrocampista): acquisito a titolo definitivo dal KRC Genk (Belgio). Il centrocampista norvegese ha sottoscritto un contratto che lo lega ai neroverdi fino al 2027». Gli esperti di mercato lo conoscono, del resto il Belgio è territorio esplorato e battuto, non c’è solo Charles De Ketelaere al centro dell’interesse. In rete, c’è modo di capire l’identikit del nuovo straniero che approda in Serie A. E siccome il gioco dei paragoni è l’istinto immediato di chiunque sia interessato ai volti nuovi, si parla di lui, che gioca stabilmente nella nazionale del suo Paese, come di un Milinkovic-Savic in miniatura. Anche se lui, per la verità, ha altri modelli. Li svela in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, rilasciata pochi giorni dopo il suo arrivo: «Frank Lampard al primo posto. Ammiro anche la tipologia di giocatore fra centrocampo e attacco che sa essere Thomas Muller. Mi piace fare gol: credo sia una delle mie migliori caratteristiche. Ora Dionisi mi chiede di aggredire la palla, giocare veloce e in maniera semplice».

Ecco, Dionisi. Se c’è un luogo dove si può crescere in santa pace, senza grandi pressioni è Sassuolo e se c’è un allenatore capace, bravo a insegnare calcio, con le giuste pretese ma anche con il senso delle proporzioni, è lui, il mister dei neroverdi. Che di Kristian, a un certo punto della stagione, parla in termini più che lusinghieri: «È forte, in allenamento è da 10». Lui aggiunge: «Sono un centrocampista mancino, che corre tanto, rapido e che ama guardare la porta. Ma so che devo migliorare in una cosa: nel difendere». E per la verità, non sono tutte rose e fiori, il posto in squadra va conquistato con le prestazioni e alcune lasciano a desiderare.
Prendiamo un po’ di giudizi sparsi relativi al suo primo campionato italiano. Che per dirla in termini pratici e comprensibili a una buona fetta di popolazione adepta a quel lavoro durissimo che è il Fantacalcio, non è che chi ha puntato sul norvegese abbia fatto un grandissimo affare. I 5 in pagella ci sono stati, anche con una certa continuità. Accompagnati da valutazioni talvolta dubitative, talvolta più nette. Il Sassuolo ferma il Milan, ma c’è chi sottolinea come il suo contributo sia scarso anche sotto il profilo quantitativo. Nella batosta ricevuta a Napoli, lo si definisce come «il meno tecnico nel centrocampo neroverde». E ad Empoli, si sottolinea come fatichi «a trovare tempi e posizione». Le sue giornate di gloria si hanno quando va anche in gol. La prima volta succede all’ottava giornata, nel 5-0 che gli emiliani rifilano a una malcapitata Salernitana. Thorstvedt fa segnare Laurienté e poi va a chiudere con successo una bella manovra.

Ancora più pesante è la recente rete a Lecce. Un colpo di testa da calcio d’angolo, che trova anche il favore di una deviazione di Hjulmand. Un exploit che basta per conquistare 3 punti e rafforzare la credibilità di un giocatore che dice di non sentire la doppia pressione che oggettivamente ha: essere un figlio d’arte, anche se il padre Erik giocava in porta, o meglio, è stato il più forte numero 1 del suo Paese; l’investimento fatto dal Sassuolo che per aggiudicarsi le sue prestazioni ha sborsato i 10 milioni della clausola rescissoria: «Non sento la pressione per l’importante investimento estivo. Nel business del calcio ci sono molti soldi ed è un qualcosa che non posso controllare, sono solo felice di essere qua».

I conti si faranno alla fine. E tra un po’ di mesi vedremo se e come si parlerà del suo primo anno italiano.