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Buon compleanno a… Mattéo Guendouzi

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Oggi Mattéo Guendouzi compie 24 anni. E nella settimana delle coppe europee, magari un’occhiata alla Champions League l’ha data, visto che nella fase a gironi due reti le ha messe a segno, entrambe in trasferta: una su rigore, nella vittoria del suo Marsiglia a Lisbona, contro lo Sporting; un’altra con l’Eintracht Francoforte, ma non è bastata per evitare la sconfitta. Sono i momenti in cui lo abbiamo visto – o se volete “rivisto” – in un contesto alto. Episodi senza una vera continuità, un po’ com’è successo in Qatar, dove ha giocato un solo match, il giorno in cui la Francia già qualificata si è concessa il lustro di distrarsi con la Tunisia e di lasciare sul banco 3 punti. Offrendo in quella gara una sensazione di timidezza con la palla al piede che ha indotto Didier Deschamps a non concedergli più spazio negli impegni successivi.

E dire che stiamo parlando di un giocatore che da giovanissimo sembrava autore di un’ascesa inarrestabile. Tanto che alla fine del 2019 era valutato ben 50 milioni di euro, con tutte le cautele delle quotazioni teoriche. A riprova, nessuno ha mai tirato fuori quella somma e probabilmente neanche sarebbero intenzionati a proporne la metà, secondo quella quello che oggi sarebbe il suo valore. Nell’ultima sessione del mercato invernale si è vociferato di un interessamento dalla Premier, ma a Marsiglia è stato smentito con nettezza.

Com’era riuscito Mattéo a conquistarsi un posto al sole tra i ragazzi di belle speranze? Andiamo a rivivere alcune tappe.

Guendouzi cresce nel settore giovanile del Psg, per poi mettersi in evidenza in provincia, nel Lorient. É appena maggiorenne e già club fuori dalla Francia sono attenti a come si sta muovendo in Ligue-2. Tra questi c’è la Juventus, che sembrerebbe in corsa con il Tottenham e il Manchester City. Come spesso succede quando si parla di giovani, non sono i primi club che si avvicinano ad avere la meglio. Il centrocampista finisce sì in Inghilterra, ma è l’Arsenal a precedere tutti nel luglio del 2018 versando 8 milioni nelle casse della società francese. L’investimento è soddisfacente. Fino a quando non entra in crisi il suo rapporto con Arteta, Mattéo fa quel che deve: accumula presenze in serie e conferma le premesse che gli hanno fatto fare il salto di qualità. La prova ha diversi certificati. Nel 2019 Guendouzi entra a far parte di diverse classifiche che raccolgono i migliori giocatori d’Europa o del pianeta e poi li ordinano secondo i consensi dei giurati. Entra tra i votati del prestigioso premio Golden Boy organizzato da Tuttosport.

E fa anche parte dei magnifici 10 scelti per il premio Kopa, quello che si può considerare a tutti gli effetti come il Pallone d’Oro degli Under 21. Basta dire i tre del podio per accorgersi che siamo al cospetto di un gruppo decisamente intrigante: Matthijs de Ligt, Jadon Sancho e Joao Felix. E si tenga conto che nella lista c’è anche un certo Vinicius jr…

Sarebbe ingeneroso, ovviamente, giudicare il resto del percorso di Guendouzi attraverso i riferimenti generazionali, così da sentenziare che non è all’altezza dei migliori. É vero, però, che da allora l’Arsenal non ha più tanto creduto in lui, finendo per darlo in prestito all’Hertha Berlino e poi cederlo al Marsiglia per 11 milioni, a tutti gli effetti un modesto guadagno sulla spesa effettuata in precedenza. In quel famoso 2019, il franco-marocchino aveva toccato il massimo della sua fama. In un’altra classifica, stilata dal Cies, riguardante i 10 calciatori Under 20 più cari d’Europa, lo precedeva solo l’inarrivabile Jadon Sancho, quotato 150,3 milioni. Mattéo era dabanti a un certo Nicolò Zaniolo, 70,1 milioni contro 67,4. Ma si può già nel 2023 avere nostalgia del 2019 o è ancora troppo presto per guardarsi all’indietro?