Calcioscommesse Juventus, avvocato Conte: "La verità sta nelle carte" - Calcio News 24
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2012

Calcioscommesse Juventus, avvocato Conte: “La verità sta nelle carte”

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CALCIOSCOMMESSE AVVOCATO CONTE JUVENTUS – Negli studi di “Sky Sport 24” è stato ospite l’avvocato Antonio De Rensis, legale tra gli altri di Antonio Conte, il cui patteggiamento relativo al caso del calcioscommesse è stato recentemente respinto dalla Commissione Disciplinare, che ha poi chiesto un anno e tre mesi. Questo il commento dell’avvocato: Ha mantenuto sempre una grande coerenza, ha sempre detto di voler rispettare il lavoro degli inquirenti e dei giudici, è così è andata. Nonostante le difficoltà per la situazione che si è creata alla Juventus e della sua famiglia, è lui che ci dà tanta forza. Ed altrettanta forza viene data dal sostegno del presidente Agnelli. Per questo Antonio, nonostante il grande dolore e la difficoltà, continua a darci tanta forza per andare avanti in questa situazione dolorosa. La cosa che dà più fastidio? Lui ha sempre anteposto gli interessi della squadra, anche al suo grande orgoglio e la sua dignità. Quello che dà molto fastidio ad Antonio, è che possa essere dipinto da qualcuno con una persona completamente diversa dalla realtà, perché la lealtà di Antonio Conte è molto alta. Chi conosce Antonio Conte come persona, sa che è completamente diverso da come appare: è un uomo di grandissimo cuore e di grande sincerità, e chi lo conosce lo ama. La sentenza? Credo che la sproporzione della quintuplicazione della richiesta del procuratore parli da sola. Qualcosa deve aver fatto Conte? Qui non è credibile una versione ad esclusioe, ma bisogna considerare che alcuni fatti sono, o possono, essere veri, mentre altri no. Le verità sono nelle carte, ci sono dei passaggi che sono completamente diversi, come quelli del Sig. Gervasoni e quelli del Sig. Carobbio, che in cinque dichiarazioni ha cambiato dei particolari, ed ogni volta che entrava in collisione con Gervasoni, affermava che quest’ultime non erano vere e false. Se uno dice bianco ed uno dice nero, qualcuno dice delle “balle”. Non ce l’hanno con Conte, Carobbio ha detto delle cose. Sono convinto della buonafede della Procura, ma il problema è che le dichiarazioni sono smentite dalle carte. Se una persona parla e non viene indagata, è un testimone, non può essere esclusa. La giustizia non si deve imporre, ma far seguire. Le persone della Procura federale sono persone degne, ma hanno poco tempo. Dobbiamo lavorare tutti in unità, non in contrapposizione, ma in unione. Le carte parlano e dicono tutto. Un grosso pericolo è poter far traslare qualcosa del processo penale in quello sportivo, e questo è sbagliato. Faccio notare che per il mio assistito non c’è un’intercettazione telefonica o giro di denaro. L’unica fonte è un soggetto che ha già commesso atti delinquenziali per anni in precedenza, ritengo che i riscontri siano fondamentali e necessari, altrimenti ci troviamo davanti alla sacra inquisizione. Il patteggiamento nel processo sportivo è un’opportunità, e garantisco che far accettare a Conte l’ipotesi di tre mesi è stato un percorso impervio. Fallita l’ipotesi dei tre mesi, è caduta ogni altra soluzione, perché la dignità di Antonio Conte non ha prezzo“.