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Caos Neymar, il DIS: «Deve andare in carcere!»

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Continua la querelle legata al trasferimento di Neymar al Barcellona: i membri del fondo d’investimento padroni del cartellino vogliono sanzioni durissime al giocatore

Il trasferimento di Neymar dal Santos al Barcellona è stata probabilmente una delle trattative più controverse della storia del calcio: prima le falsificazioni delle cifre del trasferimento che hanno portato alle dimissioni del Presidente dei blaugrana Rosell, che aveva dichiarato un costo di circa 57 milioni di euro quando invece i catalani ne spesero ben oltre i 90 (oltre 130 considerando anche l’ingaggio per i 5 anni di contratti stipulati, ndr.), poi altre ombre si sono aggiunte con le accuse di truffa e corruzione, che hanno portato il talento brasiliano al centro di un caso non solo mediatico ma potenzialmente anche penale. A volere con forza sanzioni per l’attaccante classe 1992 è il DIS, il fondo di investimento che all’epoca deteneva il 40% del cartellino di Neymar, che avrebbe dovuto ricevere ben altre somme rispetto a quanto ha effettivamente ricevuto per la cessione della sua parte di cartellino. Così ha parlato l’avvocato ai microfoni di UOL Esportes: «I nostri clienti vogliono giustizia, non c’entrano i soldi. La giustizia penale è la priorità, il denaro passa in secondo piano. Sono stati ingannati, sono stati vittime di un business fraudolento. La Procura della Repubblica di Spagna, il DIS e la Federazione degli atleti professionisti concordano sul fatto che una delle sanzioni che devono essere applicate al giocatore sia la reclusione. Abbiamo chiesto cinque anni. C’è anche la possibilità di una squalifica professionale, in modo che non possa più esercitare il proprio lavoro di calciatore».