Conferenza stampa Ranieri: «Sono qui per salvare la Sampdoria» - VIDEO
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Conferenza stampa Ranieri: «Sono qui per salvare la Sampdoria» – VIDEO

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Conferenza stampa Ranieri: le parole del tecnico della Sampdoria

(Francesca Faralli, inviata a Genova) – Il tecnico della Sampdoria Claudio Ranieri è intervenuto in conferenza stampa: «Ringrazio il presidente Ferrero che mi permette di allenare un club così prestigioso. Sono tifoso della Roma, ma la Sampdoria mi è sempre stata simpatica. Quando perse la finale a Wembley ero presente e fui sinceramente dispiaciuto».

FAVOLE DI GRANDEZZA O INCUBI – «Le favole sono il segno che c’è un lavoro dietro. C’è dietro una società e un allenatore che permettono ai tifosi di sognare. Facciamo un passo alla volta. Sono stato chiamato in una squadra ultima in classifica, non penso che quello sia il valore della Sampdoria. Chi mi darà il massimo, giocherà mentre gli altri dovranno aspettare».

LA ROMA PROSSIMO AVVERSARIO – «La Roma? Nel momento in cui entreremo in campo non ci sarà amore, ma la mia professionalità. In campo cercheremo di fare il massimo. Mi sono operato al ginocchio e non pensavo di essere chiamato così presto ad allenare. Appena ho saputo dell’interessamento è stata una gradita sorpresa. Sono ben felice di rappresentare i colori blucerchiati. Sono una persona positiva, l’ultima mia squadra è stata la Roma e ricomincio dalla Roma, è un’altra bella cosa della mia carriera».

SULLA LOTTA PER NON RETROCEDERE  «Bisogna ridare autostima a questa squadra, come allenatore voglio il massimo sempre, in ogni allenamento. Non voglio che i miei allenatori si arrendano. Sono uno sportivo e quindi so che esiste la vittoria, il pareggio e la sconfitta. So accettarla una sconfitta quando davanti ho una squadra più forte, ma come motivazione e determinazione non voglio che ci batta nessuno. Sceglierò undici persone che vogliono lottare. Moduli e sistemi saranno figli di quello che diranno i ragazzi. Io di sistemi di gioco li ho fatti tutti, ma l’importante è avere giocatori che si impegnano alla morte per aiutare il compagno, che si impegnano alla morte per rendere orgogliosi i tifosi. I sistemi di gioco sono l’ultima cosa. Il carattere non si può insegnare, io sono un combattivo. Non sarò io a fare la formazione, saranno i ragazzi a farmi vedere chi vuole veramente la salvezza della Sampdoria».

SU QUAGLIARELLA – «Quagliarella è un giocatore che fa la differenza, io cercherò di aiutarlo ma come si dice in gergo “aiutati che dio ti aiuta”. Io mi aspetto che sia il riferimento positivo per i suoi compagni. Avrà un compito ancora più gravoso, deve far vedere la voglia di lottare per salvarsi, poi i gol arriveranno».

SULLA DIFESA DELLA SAMPDORIA – «Credo che vada analizzato bene il tutto. Tutti quanti devono aiutare il singolo. Io parto da chi mi fa vedere la voglia di reagire, la voglia di restare in Serie A. Il nome del giocatore non mi interessa. Io non sono qui per far crescere giovani o dare smalto alla squadra. Io sono venuto qui per salvare questa squadra. Ho a disposizione 26 giocatori, loro devono capire cosa voglio io. È importante che ci sia subito feeling tra di noi. Per trascinare loro e il pubblico conosco una sola cosa, far vedere che ce la mettiamo tutta».

SUI TIFOSI – «I tifosi devono continuare così. Quando si gioca bene i giocatori si sentono felici. Manca l’autostima e la fiducia. Io ce la farò se i miei tifosi ci staranno vicini, solo così ce la potremo fare tutti quanti assieme».

SULLA CESSIONE – «A me dell’assetto societario non interessa nulla. Se il presidente sarà Ferrero o un altro non mi interessa. Devo rendere conto ai tifosi e alla società quando scendo in campo. Io ringrazio Ferrero, ma a noi giocatori e allenatori non deve assolutamente interessare dell’assetto societario. A noi ci interessa solo di essere regolarmente pagati e poi mi sembra che il presidente sia persona molto presente».

SULLE STRUTTURE – «Ancora la devo conoscere, il posto mi sembra un incanto nonostante la pioggia. Stanno rinnovando ed è un segno che la società vuole fare bene. Ci sono due campi bellissimi. È importante avere tutto nel miglior modo possibile. Gli infortuni poi dipendono da tantissimi fattori».

SULLA SERIE A – «È una difficoltà in più ma è anche uno stimolo il fatto che il calcio italiano stia tornando ad alti livelli. Ci sono tante squadre che lottano per lo scudetto, per le coppe e per non retrocedere, questo è fattore positivo».

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