Dall'Inter di Mourinho alle 5 italiane in semifinale: l'occasione Triplete
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Dall’Inter di Mourinho alle 5 italiane in semifinale: l’occasione Triplete

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Josè Mourinho

Dall’Inter di Mourinho alle 5 italiane in semifinale nelle tre competizioni europee: c’è l’occasione di una tripletta nostrana

Ovviamente conta chi alzerà la coppa alla fine. Anzi, le coppe, perché mai come quest’anno l’Italia seguirà tutto e anche questo è un po’ merito di Mourinho, senza per forza ritenerlo il grande artefice. Però è indubbio che ci sia lui ad avere due meriti storici che hanno funzionato da stimolo per tutti. Il primo, quello più lontano nel tempo, risale alla Champions League del 2010, nel magico anno per l’Inter del Triplete. Sono trascorsi 13 anni, in mezzo ci sono state due finali della Juventus perdute a Berlino e a Cardiff e poco altro, giusto qualche accensione (Roma o Atalanta), mai le milanesi che pure sarebbero le più titolate in questo ambito. Adesso già sappiamo che Milan o Inter si presenteranno all’ultimo atto e con altrettanta sicurezza rivestiranno il ruolo della sfavorita contro Real Madrid e Manchester City. Una condizione che non è necessariamente brutta, potrebbe alleggerire la pressione purché si arrivi all’appuntamento sapendo già che il prossimo anno si giocherà nuovamente la competizione. Cosa che in questo momento non è e chissà se si saprà, visto l’atroce balletto sulla penalizzazione della Juventus che è ben lungi dall’essere concluso.


Il secondo merito di Mou è avere preso sul serio la Conference l’anno scorso. Solo Sarri non ha evidentemente capito cosa significhi portare nella Capitale un trofeo internazionale, per quanto minore. La Roma in corsa per l’Europa League ha avuto identica coerenza di comportamento e ambizione. La Juve brutalizzata in Champions ha visto la possibilità di prendersi una soddisfazione certa in un’annata dove nulla lo è. Quanto alla Fiorentina, sarebbe stato un atto di snobismo snobbare una competizione dove invece è riuscita anche ad esaltare giocatori che in campionato sono sembrati in chiara difficoltà.
Perché si compia il capolavoro e si vada ben oltre il 2010 interista e si ritorni addirittura al 1990 (Milan ad alzare la Coppa dei Campioni, Sampdoria la Coppa delle Coppe e Juventus la Coppa Uefa) c’è un primo errore da non fare: credere che la supremazia numerica attuale corrisponda alla realtà. Oggi le 5 italiane su 12 fanno impallidire tutti: Spagna e Inghilterra con 2 squadre, Germania, Olanda e Svizzera con 1. L’occasione è enorme, quanto il rischio di pensarci superiori e cadere in quella superficialità che stava portando la Fiorentina al suicidio con il Lech Pozna partendo da un 4-1 guadagnato in Polonia.