2013
Il Pagellone di CN24 – Juventus, un condottiero ed un esercito mai domo
SENZA PAURA – «Dominare gli altri è segno di forza, dominare te stesso ti rende senza paura», diceva Lao Tzu. Una bella lezione, che la Juventus ha dimostrato di aver inconsapevolmente imparato: il campionato che si è recentemente chiuso, infatti, non solo ha palesato la superiorità della squadra sulle dirette concorrenti, ma anche la capacità di affrontare le proprie difficoltà senza alcuna paura, trasformandole addirittura in stimoli per migliorarsi: la squalifica di Antonio Conte per la nota vicenda del calcioscommesse, l’assenza di un bomber di razza in attacco, il calo fisiologico in inverno, tutte prove che i bianconeri hanno saputo superare e che sono servite per rilanciarsi.
IL CAMMINO – Reduce da 39 risultati utili consecutivi nel passato campionato, la Juventus allunga la striscia vincendo le prime quattro partite della nuova stagione. Il primo pareggio arriva in trasferta, al Franchi di Firenze, risultato che permette al Napoli di posizionarsi insieme al vertice della classifica. La squadra di Antonio Conte riprende poi il cammino battendo la Roma di Zdenek Zeman e resta poi da sola in vetta, vincendo lo scontro diretto contro il Napoli. Il cammino per i bianconeri è praticamente in discesa e alla fine la sfida è solo tra chi si contende il ruolo di anti-Juventus: con le vittorie su Catania e Bologna, fa anche registrare il miglior avvio di sempre della massima serie, da quando si assegnano i 3 punti per la vittoria, senza dimenticare il record di 49 partite consecutive in campionato senza sconfitte. L’imbattibilità, infatti, si ferma nel derby d’Italia, quando l’Inter riesce ad avere la meglio per 3-1 allo Juventus Stadium; quella esterna si chiude con la sconfitta a San Siro contro il Milan. Significativa la partita del 9 dicembre contro il Palermo, quando Antonio Conte, dopo la squalifica di quattro mesi, torna sulla panchina bianconera, ma anche a quella contro l’Atalanta, la cui vittoria permette ai bianconeri di laurearsi campioni d’inverno con due giornate di anticipo. Se il 2012 si chiude con la vittoria sul Cagliari e il record di 94 punti in un anno solare, il nuovo anno non si apre nel migliore dei modi: sconfitta per mano della Sampdoria e pareggio con il Parma, ma il passo falso non frena la cavalcata della squadra, che riesce a gestire bene il suo vantaggio dalle avversarie. La svolta arriva il 10 marzo, quando il vantaggio sul Napoli sale a nove punti. La matematica incorona la Juventus per il secondo anno consecutivo campione d’Italia il 5 maggio, quando batte il Palermo grazie alla rete di Arturo Vidal. Il campionato, condotto in testa dalla prima giornata ed in solitaria dall’ottava, si chiude con la sconfitta a Genova contro la Sampdoria, unica squadra a non esser stata battuta dalla Juventus.
VOTO 9 – Manca un solo punto per raggiungere il miglior giudizio possibile e proprio in quel risicato margine c’è tutto quello che manca alla Juventus per rasentare la perfezione. La facilità con la quale la squadra ha giganteggiato in campionato ne ha oscurato i meriti: certo il distacco dalle rivali è condizionato anche dalla minore competitività delle avversarie, ma non può passare in secondo piano la capacità di gestire il doppio impegno (Champions League), l’assenza per quattro mesi dalla panchina di Antonio Conte, di rialzarsi nei momenti più difficili (gennaio) e di non avere un terminale offensivo, al quale si è ovviato con la qualità corale. Se la scorsa stagione il campionato è stato vinto con il cuore, quest’anno il merito è soprattutto della “testa”.
GIOCATORE CHIAVE: VIDAL – Dimostratosi una rivelazione nella prima stagione in bianconero, il cileno si è confermato ad alti livelli anche in questa, compiendo un salto di qualità determinante per la squadra, della quale è diventato non solo elemento insostituibile, ma soprattutto decisivo. Mostratosi più disciplinato, il centrocampista ha risolto diverse partite delicate per la squadra, diventando il miglior goleador bianconero della stagione al pari di Mirko Vucinic e per uno che è un mastino della linea mediana non è poco.
GIOCATORE FLOP: ISLA – Arrivato in estate insieme ad Asamoah dall’Udinese per rilanciarsi dopo l’infortunio al collaterale mediale con interessamento al legamento crociato anteriore, Isla, che era considerato un perno per la fascia destra da Guidolin, che ne apprezzava intelligenza tattica e doti fisiche, ha mostrato solo la sua ombra nella sua prima stagione in bianconero. Sfortunato, poco brillante, un autentico enigma, che in estate diventerà oggetto di mercato.
DA DOVE RIPARTIRE – Più che ripartire la Juventus dovrà proseguire il progetto inaugurato da Antonio Conte: la base è solida, qualitativamente competitiva e pronta per fare un passo ulteriore in avanti in Europa, ma sarà necessario un intervento importante sul mercato per sistemare le lacune evidenziate durante la stagione: al di là del bomber o del top player che dir si voglia, sul quale si spendono fiumi di parole, il team bianconero ha bisogno di nuovi esterni (Asamoah e Lichsteiner non bastano), di alternative in difesa, e di alcune migliori a livello tecnico, perché, nel caso in cui manchino i titolari, con i vari Giaccherini, Peluso, Isla e Padoin (senza offesa per loro) è dura competere in Europa.