Sconcerti sui flop di mercato: «Colpa degli allenatori, serve competenza» - Calcio News 24
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Sconcerti sui flop di mercato: «Colpa degli allenatori, serve competenza»

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E’ tempo di calciomercato e le squadre di Serie A sono al lavoro per rinforzare le rispettive rose. Mario Sconcerti, noto giornalista, si è scagliato contro gli allenatori (inattivi) in sede di trattativa…

Inter, Milan, Juventus e le altre diciassette squadre di Serie A al lavoro sul mercato. Ore frenetiche, per completare la rosa e per rimediare agli errori dell’ultima sessione. In quest’ottica, sul Corriere della Sera, il commento del giornalista Mario Sconcerti: «Complessivamente, dei 23 centrocampisti in rosa alla prima giornata di due mercati e mezzo fa, ne sono stati eliminati 16, quasi il 70% di ripensamenti solo nelle tre più grandi società. Questo ripropone alcuni vecchi dubbi abbastanza fondamentali». Continua il giornalista: «Il primo è chi scegli chi comprare. La risposta cade sui direttori sportivi e i loro collaboratori. La sapienza della scelta cala dall’alto, raramente arriva dall’allenatore, chiunque sia. Gli si chiede un consiglio finale che è quasi sempre accettato.Salvo cambiare tutto in corso d’opera».

Successivamente, Sconcerti si scaglia contro gli allenatori, poco attivi in sede di mercato: «I tecnici non conoscono i giocatori stranieri, nella stragrande maggioranza non si prendono la responsabilità di indicare nomi incerti. Oppure si innamorano di giocatori visti in campionato in due partite. E’ essenzialmente per evitare questa fuga all’indietro che in Inghilterra i tecnici sono manager, devono cioè costruirsi da soli la loro squadra. Serve in sostanza una competenza internazionale che adesso non è vasta». E sottolinea: «I nostri tecnici sono bravissimi gestori di gruppi e di partite, sanno inventare ma non sanno scoprire. Non si può chiedere di rifare un reparto a ogni mercato, per giunta con prestiti e rischiando su giocatori colpiti duramente». Infine, il commento finale di Sconcerti: «In sintesi, la nostra migliore categoria è part time, sa fare due cose, ma non quella decisiva. E’ una cosa che non può durare».