2013
Inter, Zanetti: «Non penso di allenare, il razzismo…»
INTER ZANETTI – Intervistato per il prossimo numero del noto settimanale Vanity Fair, Javier Zanetti si è raccontato, svelando anche le sue intenzioni per il futuro. Il capitano dell’Inter, pur essendo ancora convalescente per il brutto infortunio, patito durante la sfida persa a Palermo, ha fatto capire di non voler ancora appendere le scarpe al chiodo, manifestando la sua intenzione di non voler ancora pensare a una carriera da allenatore, almeno per il prossimo anno: «Non è ancora il momento giusto per pensare di diventare allenatore, nella vita reale. Ad agosto avrò 40 anni, ma voglio battere ogni record di età sul campo di calcio. Volevo tranquillizzare i tifosi dell’Inter e dire che ho tolto il gesso, e che mi manca una settimana di appoggio con la stampella e poi cercherò di togliere pure quella. E voglio tornare in campo in tempo per l’inizio della nuova stagione. Sono un combattente e quando uno ha questo spirito nell’animo non è certo un infortunio a fermarlo: ci sono cose peggiori nella vita. Nel frattempo ho fatto un corso d’inglese su Internet. I social network non li uso: sono un uomo d’altri tempi. La lotta contro il razzismo? Con il calcio si può arrivare a chiunque e quindi si possono lanciare messaggi importanti. Per crescere e cambiare le cose che non vanno nella nostra società usiamolo, è un ottimo veicolo di buoni propositi. Quando è portatore sano di idee usiamolo, perché con il calcio si arriva alla casalinga come al medico, così come al ragazzo di strada. Il calcio ha una potenza immensa che nessun altro sport possiede. Sono affascinato dalle donne che seguono il calcio: hanno una capacità di segnalare le cose positive che gli uomini non hanno. A volte mi fermano donne che usano il calcio come metafora di vita: ecco, in Italia ho imparato che è vero pure questo. Ci sono i bambini sognano il calcio e noi siamo lì anche per questo.»