Italia, Aquilani: «Contento del mio ritorno. Fiorentina penalizzata» - Calcio News 24
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2013

Italia, Aquilani: «Contento del mio ritorno. Fiorentina penalizzata»

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Il centrocampista aggiunge: «Sorpreso da Pizarro, addio Jovetic probabile. Galliani…»

ITALIA CONFERENZA STAMPA ALBERTO AQUILANI FIORENTINA – Dal ritiro di Coverciano ha parlato in conferenza stampa il centrocampista della Fiorentina e della Nazionale, Alberto Aquilani, il quale ha commentato sia i prossimi impegni con la maglia azzurra sia la sua stagione con la maglia viola, con la quale ha riconquistato la convocazione con l’Italia.

Partendo proprio dalla sua convocazione da parte di Prandelli, Aquilani spiega: «È stato un ritorno voluto. La scelta in estate di venire a Firenze e tornare nel campionato italiano è stata dettata dal fatto di far bene nel club in ottica anche della Nazionale. Sono stato contento di questa chiamata e di tornare a far parte del gruppo. C’è grande soddisfazione per essere tornato».

Se Prandelli gli ha chiesto anche quantità oltre alla qualità: «Credo che la quantità sia una parola che andrebbe decifrata maggiormente. Ad esempio, nella Fiorentina di quantità a centrocampo ne avevamo poca, ma abbiamo corso molto più di altri centrocampi dove c’era maggiore quantità, per cui quantità e qualità sono parole da analizzare meglio».

Sulle somiglianze tra Prandelli e Montella: «Sono accomunati dal voler cercare il gol tramite il gioco».

Ad Aquilani viene chiesto cosa darebbe per esserci in Confederations ed al Mondiale: «Ogni giocatore ha l’obiettivo massimo di giocare in Nazionale. Quanto e cosa darei per esserci al Mondiale è difficile dirlo. Vedremo e tireremo le somme».

Sul mancato piazzamento nei preliminari di Champions League: «Normale ci sia rabbia. Sicuramente la Fiorentina è stata penalizzata, ma ora è arrivato il momento di guardare avanti. Abbiamo fatto una stagione incredibile, ci manca sicuramente qualcosa, ma vedremo di colmare queste mancanze il prossimo anno».

Al centrocampista viene chiesto di tornare sul suo passato e se è rammaricato per alcuni periodi: «Secondo me bisogna analizzare in maniera meno superficiale. È facile parlare di promesse non mantenute. Ci sono stati infortuni, contratti articolati e allenatori che venivano e andavano via. Riassumere la mia carriera in promesse non mantenute è un po’ superficiale secondo me, ma lo accetto. Penso di essere ancora giovane e di poter dare ancora molto».

Se Firenze ha rappresentato una sorta di rinascita: «Per me tornare a Firenze con il direttore sportivo che a Roma mi aveva ceduto e con un uomo mercato che aveva deciso la mia partenza a Liverpool. Accetto quanto accaduto e quello che accadrà».

Con Totti e De Rossi, Aquilani sembrava destinato a giocare la sua carriera con la maglia della Roma, ma così non è stato: «Ovvio che, se guardo il mio passato, soprattutto da adolescente, quello era il mio obiettivo. Ho vissuto l’infanzia da romanista ed ho giocato oltre cento partite con la maglia della Roma. Le cose sono andate poi in maniera diversa, ma non guardo indietro e sono contento delle scelte che ho fatto, anche perché al tempo erano scelte obbligate. Penso solo a guardare avanti».

Il centrocampista viola viene visto come elemento perfetto per la mediana di mister Prandelli, questo il suo commento: «Me lo auguro. Sicuramente ho le caratteristiche per giocare in questo modulo a centrocampo. Io ce la metterò tutta, dipenderà da me».

Sul momento opaco della Roma, culminato con la sconfitta nella finale di Coppa Italia contro la Lazio: «Se vinceva stavamo qui a parlare di undici giocatori nella storia della Roma. Secondo me la mentalità dovrebbe cambiare, ma non è facile. Non faccio parte del gruppo, non so cosa succede al suo interno: da fuori c’è confusione, ma non posso permettermi di dire cosa dovrebbero fare. Roma, sotto questo punto di vista, è una società un po’ complessa».

Sull’importanza della Confederations Cup, Aquilani mantiene la concentrazione sul presente: «Prima della Confederations Cup c’è una partita valida per la Qualificazione ai Mondiali. Ora pensiamo solo a questa, poi penseremo alla Confederations. La competizione andrà preprata nel migliore dei modi, ma dobbiamo pensare all’obiettivo primario, ossia la qualificazione ai Mondiali».

Sul suo futuro e le possibili attenzioni dal calciomercato estivo: «Spero di restare alla Fiorentina, dove ho altri due anni di contratto».

In merito allo sfogo di Pizarro: «Non ho avuto modo di parlarci e sono rimasto anche sorpreso e dispiaciuto. È un giocatore fondamentale e con quelle caratteristiche difficilmente se ne trovano. Non ho visto tanti con le sue caratteristiche da quando gioco a calcio. Sostituirlo sarebbe molto difficile. Il mister vuole giocare con questo modulo, per cui se andrà via lui sono sicuro che ne arriverà uno con caratteristiche simili».

Sul prossimo acquisto della Fiorentina, Joaqín Sánchez, in arrivo dal Málaga: «Un grande giocatore, con tanta esperienza che gioca ad alti livelli da molti anni. Sono giocatori questi che servono alla Fiorentina».

Circa le voci di mercato che vedono i viola interessati all’acquisto di un centravanti: «Di attaccanti forti in rosa quest’anno ne avevamo. La nostra forza comunque è il gioco per arrivare in zona gol. Si legge che la Fiorentina stia cercando un numero “9”, sarà sicuramente una soluzione utile per risolvere alcune situazioni».

Per quanto riguarda l’addio di Jovetic, Aquilani rivela di essersi arreso all’idea di un addio del montenegrino: «A questo punto penso di sì: anno scorso gli fecero una promessa che sarebbe rimasto un altro anno e poi avrebbe potuto decidere il suo futuro. Al di là di un compagno di squadra, per me è un grande uomo e una grande persona. Dispiacerà per la sua partenza. È un grande giocatore che farebbe comodo a molte squadre».

Aquilani rivela i motivi per cui non si è verificata la sua permanenza al Milan, col mancato riscatto per via delle presenze non raggiunte: «Tutti erano convinti della mia permanenza al Milan, poi mancavano sette partite a fine campionato e Galliani mi ha fatto un discorso molto semplice: voleva risparmiare quei soldi e quindi non sono stato riscattato. Questo fa parte del passato comunque, adesso guardo avanti e sono felice di essere alla Fiorentina».

Parlando degli obiettivi per la prossima stagione: «Confermare quanto fatto quest’anno non sarà semplice: 70 punti non sono pochi visto un cambio così radicale. Fare 70 punti e non centrare la Champions lascia amarezza, vedremo prossimo anno di farne 73… vogliamo sicuramente confermare almeno quanto fatto. Ballano 2-3 punti, le partite contro Pescara e Bologna… punti lasciati per strada che ci avrebbero lanciato in Champions League. Mi auguro di poter lottare per lo scudetto, ma la Juventus è sicuramente attrezzata per questo genere di obiettivi».

A rigaurdo del futuro di Allegri, accostato alla Roma: «L’ho conosciuto al Milan, è una grande persona ed un grande allenatore. Sarebbe pronto per la Roma, sicuramente, ma è ora l’allenatore del Milan e quindi si parla del nulla. Dovesse partire, sarebbe sicuramente un uomo giusto per la Roma».

Al calciatore viene chiesto se ha mai temuto un addio da parte di Montella: «No, non ho mai avuto paura di un addio del mister».

Sul suo “gemello” Daniele De Rossi ed il suo legame con la Roma: «Non penso nessuno possa capire la situazione di Daniele. È difficile poter dare lui un consiglio. Penso che se la Roma vorrà darlo via, andrà via, altrimenti è difficile venire via da lì».