Juventus, Secco rivela: «Provai a portare Benitez, con lui Napoli più forte» - Calcio News 24
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2013

Juventus, Secco rivela: «Provai a portare Benitez, con lui Napoli più forte»

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PADOVA SECCO – Una nuova avventura per Alessio Secco, dal 3 luglio direttore sportivo del Padova, che a breve comincerà il ritiro per preparare al meglio la nuova stagione. Una corsa contro il tempo per l’ex dirigente di Juventus e Modena, che ai microfoni di “Tuttosport” ha parlato di calciomercato: «Di sicuro sarà un mercato fatto con attenzione al bilancio. Il cambio di proprietà, con l’arrivo del presidente Penocchio, ha portato un’inversione di tendenza rispetto al passato di Padova e non solo di Padova. In arrivo qualche giovane bianconero? Con la dirigenza della Juve ho rapporti ottimi e se ci sarà un’opportunità del genere, di sicuro la valuteremo insieme. Però tra i parametri della A e quelli della B il divario è davvero grande, molto più che in passato. Chi vorrei del Torino? Meggiorini mi piace molto. Qual è il colpo dell’estate? In termini mediatici, per come è stato percepito dall’opinione pubblica, dico Tevez. Ma se parliamo da un punto di vista tecnico, il discorso è diverso. Credo che sul campo non ci sia una gran differenza con Gomez in termini di impatto. Penso che possano equivalersi».

Sulla scorsa scudetto Secco ha poi spiegato: «I bianconeri partono favoriti, forti anche di un mercato sinora perfetto, ma io non sottovaluterei il Napoli. Cosa mi piace del Napoli? Innanzitutto, proprio il tecnico, Benitez. Avevo cercato di portarlo alla Juventus, l’anno in cui poi la squadra fu affidata a Ferrara. Ho incontrato il suo entourage e ho parlato varie volte con lui al telefono. Perché non arrivò? Ormai sono passati quattro anni. Non mi sembra il caso di parlarne. Fallimento all’Inter? Chiunque arrivando dopo Mourinho avrebbe avuto difficoltà. Mou all’Inter non era un allenatore. Era un’icona. Per ripartire bisognava resettare tutto. Milan da scudetto? Condivido di più il pronostico di Galliani. Poi, magari ci saranno sorprese ma, a oggi, non parlerei di Milan da scudetto».