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Juventus: 12 motivi per cui Simone Inzaghi sarà il successore di Allegri

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Per la Juventus non è ancora il momento di Allegri, ma è già tempo di guardare al futuro. Tifosi bianconeri, Simone Inzaghi è il futuro e ve lo dimostriamo

Qui nessuno vuole gufarla a Massimiliano Allegri, però sapete com’è il calcio, no? Lo stress, la pressione, le motivazioni… poi può capire anche che ti stracci un po’ i maroni e alla fine, gira e rigira, rimanere a lungo nello stesso posto è difficile. Pure se quel posto è la Juventus che, per carità, grandissima società e tutto il resto, ma vuoi capirla la mente umana? Accontentarsi è difficile del resto: siamo tutti alla ricerca perenne di qualcosa di più, che sia l’ultimo modello di cellulare che registra la tua voce, poi la modifica e ti ricorda ogni giorno quanto faccia schifo la tua vita, o che sia l’auto più bella di quella del tuo amico che brutto è brutto come la fame, certo, però col Carrera stende regolarmente più figa di te, che al massimo ti riduci demolito in chimica dal kebabbaro a fine serata. Signò, ci vuole scibola?

A proposito di Carrera (e a proposito pure di Massimo, ma con la M maiuscola), potrebbe essere lui uno dei successori designati di Allegri alla Juve: i bookmakers lo quotano 25 a 1, che significa che se scommetti 10 euro oggi su di lui come prossimo allenatore bianconero, poi ne vinci 250 chissà quando. Se solo ce li avessi 10 euro da scommettere, certo, ma sei povero come la merda e l’ultima cosa che ti passa per la testa è puntare su di uno che c’ha il cognome della macchina che non puoi permetterti nemmeno lavorando dieci ore al giorno come uno schiavo da qui al prossimo Scudetto della Roma (e ne passerà di tempo a quanto sembra. Oh, se ne passerà…).

Juventus: chi dopo Allegri ve lo siete mai chiesti?

Di certo alla Juve, nell’immediato post-Allegri, non arriverà Maurizio Sarri, che oddio, bravissimo allenatore, persona squisitissima, compagno ideale per fare il dritto nei locali di Budapest fino a mattino disquisendo su quanto era bella l’Unione Sovietica, però diciamo che se foste ostaggio dell’ISIS e vi dessero una sola telefonata a disposizione per salvare la pelle, io uno con le sue capacità diplomatiche proprio vi sconsiglierei di contattarlo. Non pe’ niente, ma in Siria di ‘sto periodo fotte sega a nessuno del calendario della Juventus e le chiamate intercontinentali costano una cifra (leggi anche: SARRI SEI UN MAGO, MA CI HA ROTTO GLI ZEBEDEI).

Volete mettere con Simone Inzaghi? Lui sì che risponde in pieno all’identikit del perfetto allenatore bianconero. Schifa pure il VAR, quindi perfetto proprio, nulla da dire. Alla Lazio Simo sta facendo le nozze coi ficchi secchi, che poi è un modo educato per dire che non gl’hanno comprato quasi nessuno, se non un paio di reduci di Giochi senza Frontiere, ma lui sta conducendo lo stesso un campionato sontuoso, roba che veramente a confronto Tessa Gelisio che ci spiega come fare un pranzo per dodici persone con gli avanzi del cenone di Natale un mese dopo ma levate proprio. Elenchiamo qui di seguito, dunque, dodici motivi reali per cui Simone Inzaghi secondo noi sarà il prossimo allenatore della Juventus.

12 motivi per cui Simone Inzaghi allenerà la Juventus

  • Non è un integralista. Nel senso che appunto, se glie dici di giocare col 4-3-1-2, gioca col 4-3-1-2, se glie dici che forse è meglio il 4-3-3, lui si regola di conseguenza. Per una società che ha subito lo schock di vedere Delneri che obbligava pure la famiglia ad andare al cesso disposta col 4-4-2 e due esterni che facevano da tornanti a portare la carta igienica, credeteci, è veramente tantissimo.
  • Non rompe troppo le palle. Nel senso che niente, non rompe le palle.
  • È educato e sempre disponibile. Anche di fronte alle telecamere o in conferenza stampa, che ti verrebbe voglia di abbracciarlo e raccontargli perché la tipa t’ha scaricato solo per farti dire «Non preoccuparti, andrà tutto bene».
  • Non gli sta molto simpatica la VAR. Che poi non sta simpatica manco a Marotta e a Buffon, quindi se il nemico del tuo nemico è tuo amico… avete capito va.
  • Indossa la stessa taglia di Allegri. Più o meno, se non qualche aggiustamento qua e là.
  • Fa di cognome Inzaghi. Che direte voi “bella scoperta oh”. Sì, ma alla Juve un Inzaghi c’ha già giocato qualche anno fa, quindi se tipo c’è ancora un armadietto libero o una maglia col cognome stampato sopra, si può riciclare. In periodi di ristrettezze come questo non è poco.
  • Non ha una grandissima esperienza. Ma nemmeno Conte ce l’aveva, ma nemmeno Allegri tutto sommato aveva ‘sto gran curriculum europeo. Alla Juve badano al futuro senza stare troppo a guardare al capello. Capello C minuscola.
  • Costa poco. Nel senso che non ha un ingaggio enorme. Per dire: Mancini o Zidane chiederebbero giusto qualche milioncino in più. È un problema? Siamo messi così male? Boh, ho visto gente fare a cazzotti per il centesimo aggiuntivo del sacchetto di plastica alla cassa. Fate voi.
  • È abituato a Lotito. Quindi Agnelli come minimo glie sembrerà George Clooney.
  • Farà vincere il Pallone d’Oro a Sturaro. Perché se tanto mi dà tanto, è logico. Cioè, parliamo di uno che è riuscito far passare Nani e Lukaku come fenomeni. Nani e Lukaku eh. Questa è la vera truffa del secolo, altroché!
  • Farà segnare tanto Dybala (se non lo vendono prima). Perché Dybala è solo un Immobile che parla un po’ meglio l’italiano.
  • Donerà a Barzagli e Chiellini una seconda giovinezza. Non per volontà, ma per forza: se l’alternativa è Bastos, credeteci, in fondo può andare pure bene così.