Milik e la rapina post Liverpool: «Pistola alla tempia? Tutto falso!»
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Milik e la rapina post Liverpool: «Pistola alla tempia? Tutto falso!»

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L’attaccante polacco Milik ha smentito il presunto attacco con un’arma da fuoco: «Napoli è una città normale, sono solo più “attenti” a orologi e gioielli»

Arkadiusz Milik è tornato sulla rapina subita dopo la gara vinta contro il Liverpool. L’attaccante azzurro è stato ospite del programma televisivo “Prosto w Szczene”, condotto da Szczesny e il ciclista polacco Wisniowski, tornando sull’accaduto. Queste le sue parole: «Nessuno mi ha puntato una pistola alla testa, è bastato bussare al vetro dell’auto: erano mezzanotte e mezza, ero con la mia famiglia ma se fossi stato solo avrei agito nello stesso modo. È stato spiacevole, dopo la rapina ho ricevuto una decina di messaggi di persone che non conosco su Instagram in cui mi chiedevano in italiano che ora fosse. Mi sono sentito a disagio. Napoli è una città normale, eppure fanno ‘attenzione’ agli orologi e ai gioielli. Per questo, forse, i napoletani non li mettono in mostra. In quell’occasione non mi aspettavo problemi, avevo l’orologio e poi non ero a Napoli bensì vicino la mia abitazione. Non me l’aspettavo, non essendo in città. Ho saputo che anche Marek Hamsik ha vissuto per due volte una situazione simile: in un’occasione gli hanno restituito il maltolto, in un’altra occasione no. Insomma, aveva il 50% (ride, ndr). Ora comprerò un orologio giocattolo, come quelli di gomma che puoi mangiare».