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Il ministro Fedeli a Donnarumma: «Gigio non mollare, prendi il diploma»

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Dopo la rinuncia di Donnarumma all’esame di maturità per andare a Ibiza, dalle pagine della Gazzetta arriva l’appello del ministro Fedeli

Dopo la burrascosa vicenda legata al rinnovo del contratto con il Milan (vicenda che è ancora lontana dal risolversi) il portiere dell’under 21 è di nuovo al centro di polemiche.
Fa discutere la decisione di Donnarumma di andare in vacanza con la fidanzata ad Ibiza senza aver sostenuto prima gli esami di maturità, esami che erano già stati posticipati dalla commissione d’esame per facilitare il portiere che era impegnato con l’under 21 in Polonia. Dopo che Gigio non si è presentato agli esami ma è stato avvistato per le spiagge di Ibiza, la risposta della commissione d’esame non si è fatta attendere: «Un comportamento che rappresenta una grave mancanza di rispetto per la scuola, per la Commissione e per gli studenti delle classi coinvolte».

Anche il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli ha voluto incentivare Donnarumma affinché porti a termine i suoi studi:

«Caro Gigio, buona parte della stampa italiana ha parlato di te.
Avrai sicuramente soppesato la tua scelta e non spetta ad altri giudicarla. Ma, voglio dirlo apertamente, spero che tu decida di concludere il tuo percorso di formazione, sostenendo l’Esame il prossimo anno, senza tentennamenti e con convinzione. Dimostrando, come hanno già fatto e stanno facendo altri campioni, che gambe e testa possono stare insieme, che sport ad alto livello e studio non sono incompatibili. Anzi. Hanno molto in comune: ambedue richiedono impegno, costanza, passione, fatica. Il tuo sarebbe un esempio prezioso per tutte quelle giovani e quei giovani che vedono in te e in altri sportivi un modello da inseguire. Che sognano di diventare come voi.
Lo studio è una straordinaria occasione di crescita. È lo strumento che più di ogni altro può darci autonomia, indipendenza, pensiero critico, che può renderci cittadine e cittadini consapevoli, attivi. Solo la conoscenza genera vera libertà, consente a ciascuna e a ciascuno di trovare “la propria voce”, la propria strada. Per chi pratica sport ad alto livello lo studio può diventare, a volte, una corsa a ostacoli. Lo capisco. Ma anche per questo, dopo anni di richieste proprio da parte del mondo sportivo, il Ministero dell’Istruzione, con la riforma Buona Scuola, ha avviato una sperimentazione didattica che viene incontro alle esigenze delle studentesse e degli studenti che sono anche atleti. Le scuole secondarie di secondo grado possono aderire a un programma innovativo, realizzato anche in collaborazione con Coni, Comitato Paralimpico e Lega Serie A, che prevede la realizzazione di progetti formativi personalizzati specifici per studentesse e studenti con particolari esigenze scolastiche. 
I primi risultati: nelle scorse settimane 70 studentesse e studenti agonisti hanno svolto l’Esame di Stato, 18 dei quali provenienti da squadre professionistiche della A e della B di calcio. Penso che siano numeri interessanti: confermano una sete di conoscenza, un’ambizione e un desiderio di crescita personale che non si esauriscono nella pratica agonistica di uno sport. Un po’ come parare un rigore, mettersi alla prova nello studio è una sfida che richiede passione, convinzione, coinvolgimento e sacrificio. Sono certa, Gigio, che anche tu, il prossimo anno, farai parte di questa squadra. Sei arrivato a un passo dal traguardo. Non mollare