Mancini Nazionale: il ct si lamenta per i pochi italiani in campo in Serie A
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Nazionale, Mancini: «Pochi italiani in campo, il talento c’è ma devono giocare»

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Il ct della Nazionale Mancini è convinto che in Italia ci sia il talento necessario a tornare ai massimi livelli ma sono pochi gli azzurri titolari in Serie A

Il ct azzurro Roberto Mancini è convinto che l’Italia possa tornare a competere ai massimi livelli in quanto ci sono giocatori di talento. Il problema è sempre lo stesso, sono pochissimi i nostri connazionali a scendere in campo come titolari nei rispettivi club. «Nessuno crede nella Nazionale, questa è la cosa più bella. E’ un problema che ci siano sempre meno italiani in campo. Spero che riescano a giocare sempre più giovani, quelli in panchina sono bravi e possono migliorare. – ha dichiarato l’allenatore a Radio Deejay – Ci sono elementi di grande qualità anche se in questo momento non c’è un Baggio o un Totti, ma può emergere qualcuno».

Mancini, che ha la piena fiducia del commissario straordinario della Figc Fabbricini, ha già individuato per il futuro della Nazionale alcuni punti fermi. Tra questi ci sono Balotelli, Jorginho, Bernardeschi e Verratti. «Mario poteva andare a Marsiglia, ma per lui è importante giocare. Jorginho al Chelsea crescerà ancora fisicamente e tecnicamente, mentre il problema di Marco è che non sta bene fisicamente. Bernardeschi? Ha qualità enormi ed è migliorato in termini di personalità. Non può fare altro che migliorare ancora», ha spiegato il tecnico.

Infine, il ct dell’Italia ha condiviso le sue previsioni per lo Scudetto mettendo la Juventus davanti a tutti. Gli avversari si sono fatti però più agguerriti rispetto al passato: «La Roma a Torino ha giocato un’ottima gara e ha tanti giovani, anche se ci vorrebbe qualche italiano in più. Voglio vedere il Milan mentre l’Inter dietro alla Juve è la squadra che si è rinforzata di più».