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Sampdoria, Quagliarella in lacrime – VIDEO. Il papà: «De Laurentiis telefoni a Fabio»

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Fabio Quagliarella tira un sospiro di sollievo per la condanna a Raffaele Piccolo, agente della Polizia Postale che lo ricattò ai tempi del Napoli

Sampdoria, Quagliarella in lacrime – VIDEO. Il papà: «De Laurentiis telefoni a Fabio»

Si è conclusa con il lieto fine la vicenda che ha visto protagonista, suo malgrado, Fabio Quagliarella. L’attaccante, ora alla Sampdoria, è stato vittima di stalking nel suo anno a Napoli ed è stato costretto a lasciare il club azzurro, passando poi alla Juventus, proprio per questo motivo. Il papà di Fabio, Vittorio Quagliarella, ha parlato a “Radio Marte” della questione, lanciando un messaggio al presidente De Laurentiis: «Finalmente è finito quest’incubo! Non so come abbia fatto Fabio a restare sereno, tranquillo, nonostante tutto. La condanna dello stalker ha restituito verità a questa vicenda, quello che è successo è stata l’unica causa del trasferimento di Fabio alla Juventus. Fabio, quando ha firmato per il Napoli era l’uomo più felice del mondo. Non so se il presidente De Laurentiis fosse a conoscenza dell’episodio ma dopo l’invio delle prime lettere invitò mio figlio a dormire a Castel Volturno per stare più tranquillo. Ora spero che il presidente possa telefonare a Fabio per mettere una pietra sulla vicenda».

Quagliarella, fine incubo: «Giustizia è stata fatta» – 19 febbraio, ore 17.35

Fabio Quagliarella ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport dopo il pareggio interno contro il Cagliari commentando anche la vicenda giudiziaria con la condanna dell’agente di polizia che lo ricattò ai tempi del Napoli: «Finalmente l’incubo è finito, dopo 5 anni. La giustizia ha fatto il suo corso. Quando non puoi parlare o dire la tua e senti tutti dire la loro opinione, e tu devi stare zitto perché ci sono indagini in corso. Non è che da un giorno all’altro ho deciso di andare via da Napoli. Non c’era nessun motivo, la causa era solo e semplicemente questa. Ho tenuto botta, non è stato facile e non lo auguro a nessuno». 

Quagliarella: «Finalmente mi sento sollevato» – 18 Febbraio, ore 18.55

Fabio Quagliarella, attaccante della Sampdoria, ha voluto commentare tramite il proprio account Facebook l’arresto del poliziotto che lo aveva diffamato ai tempi di Napoli: «Credetemi, non sono stati anni facili. Per me, per la mia famiglia, per gli amici. Una situazione nella quale sai di essere nella ragione, sai di non aver fatto nulla, sai che tante cose sono state dette e scritte senza conoscere la verità. Il tutto a casa mia, dove sono nato e cresciuto, dove ho mosso i primi passi e dove ancora oggi vive la mia famiglia. Ho vissuto per anni con questa immensa bolla di cattiveria e disonestà, anni in cui dovevo far attenzione anche alle parole che usavo, non potevo fare molto, solo aspettare che la giustizia facesse il suo corso. Ci ho sperato e creduto dal primo giorno e ieri, venerdì 17 Febbraio, si è arrivati finalmente alla conclusione di questa brutta vicenda che mi ha visto coinvolto, giustizia è stata fatta. Ora con orgoglio posso dire che mi sento davvero più leggero, più sollevato. Tutto ciò non ha mai intaccato la mia professione e la mia professionalità, però la maglia la indossa sempre un uomo, con i suoi valori, con i suoi sentimenti e con la sua sensibilità. Adesso posso garantirvi che mentalmente sono davvero sereno. Ringrazio tutti quelli che, conoscendomi, non hanno mai dubitato e hanno atteso, insieme a me, il responso definitivo della sentenza».

Quagliarella, condannato il poliziotto che lo aveva diffamato

Aveva ricattato vari personaggi in vista dell’ambiente napoletano, tra cui l’allora calciatore azzurro Fabio Quagliarella. Oggi, Raffaele Piccolo, ex agente della Polizia Postale, è stato condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione e dovrà sostenere anche il risarcimento dei danni in separata sede oltre ad essere interdetto dai pubblici uffici per cinque anni. Piccolo era diventato amico del calciatore nel 2006 risolvendo alcuni problemi legati al suo account Messenger: aveva chiesto magliette e autografi in cambio, poi la situazione era incominciata a degenerare in minacce a lui e alla sua famiglia, con tanto di lettere minatorie spedite al Napoli in cui si diffamava Quagliarella, accusandolo di pedofilia e accostandolo ad ambienti camorristi. Il numero 27 attualmente in forza alla Sampdoria ha commentato così la sentenza del Tribunale di Castellammare di Stabia, che pone fine a un brutto capitolo della sua vita: «Giustizia è stata fatta le sue parole riportate da Il Mattino – adesso tutti conoscono la verità. Ora tutti sanno quello che ho patito quando ero al Napoli, fatti e cose che hanno probabilmente condizionato anche il rapporto con la società. Adesso, però, sono più tranquillo».