Retroscena Ibrahimovic: «Il Milan mi aveva già venduto»
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Retroscena Ibrahimovic: «Galliani mi rassicurava, ma il Milan mi aveva già venduto»

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L’amore fra Ibrahimovic e il Milan non si è mai assopito, lo svedese svela un retroscena sul passaggio al PSG nel 2012: «Non volevo andar via»

Si parla tanto da un po’ di tempo del possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan nel calciomercato di gennaio. L’amore dell’attaccante per i colori rossoneri, del resto, non si è mai assopito, e lo conferma un retroscena sul suo passaggio al PSG contenuto nella sua nuova autobiofrafia, “Io sono il calcio”, che lo svedese ha anticipato ai microfoni del quotidiano svedese “Aftonbladet”.

«Galliani mi disse: ‘Non preoccuparti Zlatan, non ti venderemo’ – ha raccontato il giocatore dei Los Angeles Galaxy -. Qualche settimana dopo ero nella mia casa di Vaxholm, ho fatto un giro in moto d’acqua e poi ho visto cinque chiamate perse di Mino. Diceva: ‘Raiola chiede di incontrare Ibra il prima possibile, ma preferisce sistemare al telefono’. ‘Ok’ ho risposto. ‘Leonardo ti chiamerà’. Leonardo? Quale Leonado? Poi ho immediatamente realizzato, mi ha parlato di Leonardo, il ds del PSG». 

Ibra avrebbe fatto di tutto per evitare il trasferimento in Francia, ma vanamente: «Ho detto a Mino: ‘Senti, non risponderò a questa chiamata, Galliani mi ha confermato che non mi venderà’. Mino mi ha semplicemente detto: ‘Lo so, ma ti hanno già venduto’. Quando parlai con Mino quell’estate, gli dissi che volevo renderla difficile al PSG. Volevo mantenere lo stipendio che avevo al Milan. Mi aspettavo che mi rispondessero che stavo chiedendo troppo, volevo mettere in difficoltà il PSG, non volevo andar via».

«Così ho elencato tutti i miei desideri e quando ho finito, ho detto a mia moglie Elena che non avrebbero mai accettato, era impossibile – ha concluso Ibra nel suo racconto -. Ma dopo solo venti minuti Mino mi ha richiamato dicendo: ‘Hai tutto quello che hai chiesto’. Non c’era modo di tornare indietro e ho risposto: ‘Ok, prepara tutto’. Sono un uomo di parola, quando dico qualcosa lo faccio». Ora, chissà, quello strappo dell’estate 2012 potrebbe essere ricucito. La nuova dirigenza rossonera potrebbe decidere di puntare su di lui, e se così fosse, lo svedese non si tirerebbe indietro.

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