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Rosell (ex presidente Barcellona): «La mia vita in carcere»

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Sandro Rosell è stato il presidente del Barcellona in quello che lui definisce con orgoglio il periodo migliore della storia del club, dal 2010 al 2014, con la vittoria della Champions League nel 2011 e un gioco che ha fatto da modello in tutto il mondo. In seguito ha attraversato un po’ di problemi e in tv ha raccontato i quasi due anni trascorsi in carcere per un reato dal quale è poi stato assalto. Ha raccontato il suo periodo dietro le sbarre:

«Mi hanno minacciato un paio di volte, ma i miei compagni sono subito venuti in mia difesa. Stavano per picchiarmi. Una volta perché ero stato il presidente del Barça e un altro per essere catalano. Mi è successo una volta a Madrid e un altro a Barcellona , ma entrambe le volte mi hanno protetto senza che io lo chiedessi».

Durante i suoi quasi due anni di carcere, Sandro Rosell ha assistito a numerose risse e persino a un accoltellamento: «In quei momenti davi di matto. Un detenuto ha accoltellato una persona soltanto perché gli doveva una Coca-Cola». Sulla sua vita in carcere ha rivelato anche che poteva vedere la sua famiglia due volte al mese, che «il tabacco è la merce di scambio» e che «il carcere è grigio, ma allo stesso tempo si scopre tanta umanità. Vi è un contrasto continuo di emozioni, di colori, di tristezza, anche di risate. Io ho sempre cercato di essere molto cerebrale nella mia precedente esistenza, non ricordavo di aver pianto in tutta la mia vita e lì l’ho fatto più volte e dopo mi sono sentito meglio».