STATS – Effetto Istanbul: l’Inter all’altezza del Manchester City

Tutti i numeri e le statistiche del girone di Champions League dell’Inter, al pari di quello dei campioni d’Europa

Il quarto turno europeo ha fatto sorridere l’Inter, già qualificata agli ottavi di Champions League, anche se dovrà ancora conquistarsi il primo posto nel girone, conteso dalla Real Sociedad. Oggi La Gazzetta dello Sport esalta il cammino nerazzurri accostandolo a quello dell’altra finalista di Champions League, quel Manchester City di Guardiola che con Inzaghi condivide due cose importanti: il primato in campionato e il cammino in Europa.
Ecco i numeri che stanno alla base di un confronto sicuramente intrigante.

LE SCONFITTE – Gli inglesi hanno giocato 3 gare in più e sono anche caduti più volte. I Citizens hanno già maturato 3 ko. L’Inter, invece, è caduta solo in casa con il Sassuolo
SALDO DIFFERENZA RETI – Il Manchester City ha un attacco da 42 reti e ne ha incassate 14. Un +28 superiore a quanto fatto dall’Inter, che con 270 minuti in meno giocati ha un saldo di pochissimo inferiore, +24, frutto di 32 gol fatti e solo 8 subiti. Non solo in Italia, dove è la migliore difesa del campionato insieme alla Juventus, anche in Europa davanti a Sommer il comportamento è assolutamente all’altezza. «Dalla mia posizione è bello vedere il modo in cui tutti i miei compagni difendono», ha detto il portiere svizzero, protagonista anche lui di interventi importanti.
POSSESSO E GOL – Anche se non si può definirlo come un tiki-taka britannico, il City tiene la palla tra i piedi tantissimo, registrando un 65%, l’11% in più di quanto facciano Calhanoglu e compagni. La percentuale realizzativa è però leggermente a favore del club italiano di uno 0,5%, coerentemente con il dato di Lautaro superiore a quello di Haaland. E il Toro può anche puntare all’obiettivo della Scarpa d’Oro. Nell’anno 2023 il numero delle sue realizzazioni è lo stesso finora di Mbappé e per l’appunto Haaland (26), dietro solo a Kane (32, doppietta mercoledì sera al Galatasaray) e Icardi (che a Monaco è rimasto all’asciutto).